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Armani svela i suoi progetti per la successione: non esclude la quotazione in Borsa

Lo stilista piacentino ha raccontato ai microfoni di Bloomberg quale sarà il destino dell’azienda nel momento in cui non dovesse essere più lui a guidarla. Decisivo il ruolo della fondazione, ma rimane aperto a una possibile aggregazione con altri gruppi del lusso o un’ipo.
A cura di Annachiara Gaggino
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Giorgio Armani
Giorgio Armani

Giorgio Armani ha iniziato a programmare il futuro della Maison in sua assenza e ha chiarito i piani sulla successione nel corso di un’intervista con Bloomberg. A tre mesi dal suo novantesimo compleanno, il couturier ha raccontato ai microfoni dell’agenzia statunitense quale potrebbe essere il destino dell’azienda che a oggi controlla quasi nella totalità. Non si esclude una possibile aggregazione con una holding concorrente o una quotazione in Borsa. "Mi auguro che il gruppo continui a prosperare anche in mia assenza", ha affermato lo stilista, che è rientrato nella lista dei miliardari di Forbes. "La sfida più grande sarà rimanere al passo coi tempi ed evolversi mantenendo una visione inclusiva della moda, in cui l’individuo continui a giocare un ruolo centrale".

Quale sarà il destino di Armani

"Fino ad ora ho guidato il gruppo praticamente da solo, e mi rendo conto che la mia assenza potrebbe creare un vuoto di potere, ma ho anche lavorato duramente negli ultimi anni per garantire una transizione senza intoppi", ha aggiunto Giorgio Armani. "La soluzione migliore sarebbe un gruppo di persone fidate vicine a me e scelte da me. Questa sarebbe anche l’opzione più strategica, data l’ampiezza delle attività in cui il gruppo è coinvolto".

Ma nell'avvenire della Maison che ha fondato e ha guidato per decenni potrebbe esserci anche la fusione con una holding del lusso: "L'indipendenza dai grandi gruppi potrebbe ancora essere un valore trainante per il Gruppo Armani in futuro, ma non mi sento di escludere nulla". Il designer si esprime anche per quanto riguarda una possibile ipo: "Anche la quotazione in Borsa è qualcosa che non abbiamo ancora discusso, ma è un'opzione che potrebbe essere presa in considerazione in un futuro lontano".

Quest'ultima ipotesi era già emersa qualche mese fa, contenuta in un documento riservato e diffuso da Mario Gerevini sul Corriere della Sera, in ci si delineava il destino della società alla morte dello stilista. Nel corso dell'intervista a Bloomberg Giorgio Armani, però, ha chiarito che il ruolo della Fondazione rimarrà determinante, garantirà e custodirà il suo lavoro e i valori su cui l'azienda è stata fondata.

L'azienda di Giorgio Armani oggi

I progetti sono destinati al futuro, a quando il celebre stilista deciderà di abbandonare le scene. Per ora non sembra intenzionato a ritirarsi, tuttavia, l'annuncio arriva poco dopo che il gruppo è stato messo in amministrazione giudiziaria dal Tribunale di Milano per condotta agevolatoria del caporalato e dello sfruttamento dei lavoratori. Un comportamento contestato anche alla Alviero Martini S.p.a. e che ha aperto una discussione sul problema nel mondo della moda.

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