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Disbiosi intestinale: tutte le regole per curarla in cucina, tra dieta e metodi di cottura

Gonfiore, colite, sono sintomi di un disturbo che si definisce disbiosi intestinale, ovvero di un’alterazione del microbiota. Come affrontarla a tavola lo spiega la nutrizionista Renata Bracale.
Intervista a Prof.ssa Renata Bracale
Biologa e nutrizionista, docente presso l'Università degli Studi del Molise
A cura di Francesca Parlato
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Non sempre un addome particolarmente pronunciato è causato da un eccesso di grasso. In alcuni casi ci troviamo davanti a una situazione di gonfiore cronico, con dei sintomi come cattiva digestione, meteorismo, stipsi alternata a diarrea, causata da un fenomeno che si chiama disbiosi intestinale. "Si tratta di un cattivo equilibrio dei batteri presenti all'interno dell'intestino – spiega a Fanpage.it la biologa e nutrizionista Renata Bracale – In particolare la disbiosi è causata da un eccesso dei batteri cattivi che rendono difficoltosa la digestione. Quasi sempre la ‘colpa' della disbiosi è da rintracciarsi però nel fegato. Il fegato è infatti l'organo depuratore per eccellenza e se rallentato dallo stress o da un'alimentazione scorretta perché troppo ricca di zuccheri semplici o grassi, non riesce a depurare e selezionare quei batteri buoni in grado di favorire la digestione".

Disbiosi intestinale: analisi e probiotici

Se si lamentano per un periodo piuttosto prolungato sintomi come meteorismo, colite, aerofagia e soprattutto gonfiore addominale, il medico di base potrebbe suggerire alcune analisi per capire se si tratta di disbiosi. "Bisogna studiare il microbiota o quella che un tempo si chiamava flora batterica – spiega Bracale – Per capire quali sono i ceppi batterici che colonizzano l'intestino, in che quantità sono presenti e quali eventualmente mancano, basta fare le analisi delle feci". Uno dei modi in cui subito si cerca di intervenire quando si paventa una disbiosi intestinale è l'assunzione di probiotici. "Possono essere sicuramente utilissimi: si tratta di batteri che servono a ricolonizzare il microbiota. Ma io consiglio anche di lavorare su una dieta ad hoc per il fegato, in modo da risolvere il problema a monte. Se il fegato funziona bene anche il colon starà meglio. Il fegato infatti libera la bile, che all'interno dell'intestino, seleziona i batteri buoni e sgonfia e sfiamma dove c'è una sovracrescita di quelli cattivi". 

Disbiosi intestinale: come comportarsi a tavola

Il consiglio è ovviamente sempre quello di farsi seguire da un medico o un nutrizionista che ci consiglierà una dieta adatta a curare la disbiosi. Ma ci sono alcuni alimenti che sicuramente sono in grado di sortire degli effetti positivi, ad esempio lo zenzero. "È l'antinfiammatorio per definizione. Ed è perfetto per sfiammare l'intestino, ci ripulisce e evita la formazione di aria nella pancia. Possiamo assumerlo sotto forma di infuso o tisana oppure cucinarlo con della carne bianca. In alternativa possiamo anche prepararci un'acqua aromatizzata e berne un bicchiere ogni ora: grattugiamo dello zenzero, aggiungiamo due bastoncini di cannella, qualche foglia di mentuccia e delle fette di limone o arancio, si tratta di un modo efficace per ridurre la sensazione di gonfiore (oltre che per depurarci)". Un'acqua del genere si rivela un'ottima alternativa, fresca e salutare, rispetto a tutte le bevande zuccherine che ci sono in circolazione soprattutto d'estate. "Quelle sono assolutamente da evitare – suggerisce Bracale – Perché contribuiscono ad alterare la flora batterica intestinale. Da evitare anche alimenti ricchi di zuccheri raffinati o artificiali e alcuni formaggi che possono rallentare il flusso biliare". Ma altrettanto importante, in caso di disbiosi, è la modalità di cottura degli alimenti. "Evitiamo di cuocere per troppo tempo le verdure: gli ortaggi bolliti sono meno digeribili e potrebbero provocarci problemi di gonfiore e fermentazione. E inoltre molte delle sostanze benefiche che le verdure contengono sono bioattive e si disperdono se cotte troppo a lungo in acqua. Il mio consiglio è favorire cotture a vapore oppure in padella con un cucchiaio di olio e mezzo bicchiere d'acqua, in questo modo riusciremo a preservare il contenuto di vitamine e minerali e a prevenire il gonfiore addominale". Infine un ultimo consiglio della nutrizionista. "Mangiare all'orologio: se soffriamo di questo tipo di problemi, ma è una regola che va bene per tutti, è bene non lasciare l'intestino vuoto per troppo tempo. Se riusciamo ad adottare tutte queste abitudini (e se riusciamo a tenere sotto controllo lo stress, che spesso è tra i responsabili dei nostri problemi intestinali) la disbiosi passerà velocemente". 

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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