Kyrgios non ha i documenti e a Wimbledon non lo fanno entrare: “Perquisito come uno qualsiasi”

A Wimbledon i tennisti che hanno vinto il torneo hanno la possibilità di entrare in ogni momento dell'anno nel circolo. Esiste poi un club ristretto il ‘Last 8 Club', che comprende tutti i tennisti che hanno raggiunto almeno una volta i quarti nel torneo. Un club che dà privilegi agli iscritti, tra questi c'è pure Nick Kyrgios, addirittura finalista nel 2022. L'australiano, però, nonostante ciò senza pass non è stato fatto entrare e prima di varcare la soglia è stato perquisito.
Kyrgios racconta la sua disavventura: "Loro sapevano chi fossi"
Kyrgios è quasi un ex giocatore. Pochissime partite disputate negli ultimi due anni e mezzo, molte di più le chiacchiere su argomenti disparati. A lungo è stato il nemico giurato di Sinner, ora è il momento di Alcaraz, tirato in ballo anche per la questione Raducanu. Il finalista di tre anni fa a Wimbledon nel 2024 ha fatto il commentatore per la BBC, che quest'anno non lo ha riconfermato. A Londra ci è andato lo stesso, anche se non gioca e non commenta. Lì ha trovato un inflessibile addetto che non lo ha fatto entrare sui campi perché il giocatore non aveva il pass. La storia l'ha raccontata lui stesso nel podcast di Talk Sport.

Kyrgios è arrivato a Church Road e pensava di entrare, ma non aveva né il pass né i documenti. Di fronte a lui si è trovato un addetto che non lo ha fatto entrare nel circolo: "Avevo dimenticato il pass. Loro sapevano perfettamente chi fossi, mi hanno riconosciuto, ma non c'è stato nulla da fare. Ho provato a insistere, ma è stato inutile".
"Ho subito una perquisizione"
Il tira e molla è durato un po': "Il mio agente mi ha detto: hai un documento d'identità con la foto?" Non lo avevo, si è rotto il telefono, ne ho comprato uno nuovo e non avevo nulla con me che dimostrasse che fossi io. Loro anche mi hanno chiesto se avevo un documento d'identità valido e ho risposto: ‘Google funziona?'.
Alla fine il pass sostitutivo è arrivato, però prima di entrare il tennista australiano è stato perquisito, volevano controllare cosa ci fosse nello zainetto: "Ho subito una perquisizione come fossi uno qualsiasi. In questi casi c'è chi si chiede: ‘Sai chi sono io?'. Non l'ho fatto. Ma una cosa del genere non mi era mai capitata".