Djokovic e la turbolenta notte della finale di Champions: “Non riuscivo a tornare in hotel”

Novak Djokovic ha raggiunto i quarti di finale del Roland Garros grazie alla vittoria contro Norrie. Tutto come da copione per il tennista serbo, che non ha avuto particolari difficoltà a battere il britannico con il punteggio di 6-2, 6-3, 6-2. A proposito di difficoltà, Nole ha invece dovuto fare i conti con qualche problema nel weekend, non in campo. Djokovic, infatti, nella sua ultima intervista si è soffermato anche sul calcio, raccontando quanto accadutogli nella serata della finale di Champions.
Djokovic e la finale di Champions League, felice per il PSG
Dopo aver centrato la 100ª vittoria in carriera al Roland Garros, Djokovic ha voluto ringraziare il pubblico francese. Un’occasione anche per complimentarsi per la vittoria della Champions League da parte della squadra di casa, il PSG, che ha travolto l’Inter: "Buongiorno a tutti, grazie per essere venuti. Complimenti al PSG, mi sento bene, so di poter giocare anche meglio, ma alla fine sono riuscito a vincere tutti i set. Ho giocato 12 set e li ho vinti tutti, quindi sta andando tutto nel verso giusto".
Entrando poi nel merito della Champions, Djokovic ha parlato della serata di sabato. Prima l’esaltazione della squadra vincitrice, con la gioia del titolo per Al-Khelaïfi, presidente del PSG: "È stato uno spettacolo, una stagione incredibile per il PSG, complimenti a tutti i parigini che tifano per loro, al mio amico Nasser. Ed è stato importante per questa città, per il Paese: è la prima volta che il PSG vince la Champions League".
La notte turbolenta di Djokovic durante la finale tra Inter e PSG
Per lui però le cose non sono andate proprio benissimo, a causa della concomitanza tra Roland Garros e Champions: "Quando io ho giocato, anche loro giocavano la finale quella sera, quindi è stato un po’ complicato per me e per il mio team arrivare in hotel. Ma alla fine è andato tutto bene, è stato uno show in tutti i sensi. Per me è stato divertente, davvero interessante. Tanto di cappello".
Nel dettaglio poi in conferenza, la ricostruzione: "A un certo punto la situazione era piuttosto tesa, per il nostro ritorno in hotel. Ci era stato persino sconsigliato di rientrare in albergo. Ci suggerivano magari di trovare un posto nei paraggi dove dormire per la notte. A quel punto era passata mezzanotte, c’erano gas lacrimogeni, auto in fiamme, cose pericolose per strada. Tutto attorno al nostro hotel, che è vicino all’Arco di Trionfo. Alla fine abbiamo parlato, aspettato un po’, poi abbiamo deciso di andare. È andato tutto bene, siamo arrivati in hotel senza problemi. Ma fuori era piuttosto rumoroso, con tante cose che succedevano. In un certo senso è interessante guardare dalla finestra e vedere cosa accade. A un certo punto stava sfuggendo di mano, ma è comprensibile: è la prima volta che questa città vince la Champions League".
E ora appuntamento alla prossima partita, con la voglia di stupire ancora: "È un numero bellissimo, importante, la centesima vittoria, ma la numero 101 sarà ancora più bella. Si va avanti, vittoria dopo vittoria, per me non è ancora finita. Sono pronto, voglio continuare a scrivere la storia di questo sport, voglio ottenere un’altra vittoria".