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Lisa Vittozzi aveva una pietra sul cuore, ora si sente libera: “Mi scavavo la fossa da sola”

La 29enne di Piede di Cadore è riuscita finalmente a spezzare l’incantesimo per la delusione ai Giochi di Pechino. Il trionfo mondiale ha cambiato tutto per Vittozzi: “Avevo attacchi di panico, mi sentivo una nullità”
A cura di Maurizio De Santis
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Alle Olimpiadi di Pechino Lisa Vittozzi toccò il fondo per la grande delusione provata, adesso che è sul tetto del mondo del biathlon può toccare il cielo con un dito. Decimo podio assoluto, primo oro iridato individuale nella 15 km (dopo quello in staffetta a Oberhof 2023) grazie a uno strepitoso 20/20 al tiro che ha messo in riga le avversarie.

La vittoria nella gara di Nove Mesto ha rotto quel brutto incantesimo che aveva messo una pietra sul cuore alla 29enne di Pieve di Cadore, schiacciata dal peso della responsabilità, della competizione (in particolare per il dualismo con Dorotea Wierer) e di quella voglia matta di vincere.

Sapeva che le mancava nulla per farlo, non riuscirci s'è rivelato frustrante al punto da confermare, anche dopo il successo in Repubblica Ceca, di aver provato in passato "attacchi di panico" perché "mi sentivo una nullità". Questa volta no, ha avuto quella freddezza e quella padronanza di sé che l'ha resa tenace abbastanza da non lasciarsi scoraggiare nemmeno da un piccolo intoppo al primo poligono. "Quando mi sono presentata al primo poligono, non sono riuscita a scaricare il colpo e ho dovuto inserirlo nuovamente. Però ho mantenuto la calma e sono stata brava".

L'unico acuto ai Giochi era il bronzo arrivato nella staffetta mista di Pyeongchang 2018. Il trionfo iridato ha soffiato via quell'aura negativo e dato nuovo impulso alla carriera. Adesso si sente finalmente libera, il periodo nero è alle spalle. Il motivo? È lei stessa a spiegarli con un filo di voce: "Dipendevo troppo dal risultato e avevo l'impressione di scavarmi la fossa da sola".

La medaglia d'oro è la quarta per il biathlon italiano nelle ultime cinque edizioni mondiali, un risultato che impreziosisce ulteriormente la sua prestazione e le permette di guardare con ambizione al prossimo appuntamento che ha cerchiato in rosso sul calendario: le Olimpiadi di Milano Cortina 2026.

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"Sono incredibilmente orgogliosa di me stessa – ha ammesso Vittozzi -. Quando ho tagliato il traguardo ero molto emozionata, ho vissuto una sensazione stupenda perché quella conquistata è la mia prima medaglia d’oro in una gara individuale in un Mondiale, ed è arrivata nel giorno giusto, nella gara giusta".

Una vocina dentro di lei ripeteva di continuo ‘è il tuo momento, puoi farcela'. E quando Vittozzi è arrivata all'ultimo poligono ha sentito dentro di sé che era fatta. Sapeva che quella era la fase della gara decisiva ma non doveva fallire. "E non ho sbagliato… – ha aggiunto -. L’anno scorso commisi un errore all’ultimo bersaglio nell’ultimo poligono dell’individuale a Oberhof. Questa volta non poteva accadere la stessa cosa. Adesso sono in cima al mondo, il passato è passato".

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