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Il ritorno della regina: Katie Ledecky pronta a sfidare Pellegrini e Quadarella a Tokyo

Dopo un anno di assenza dalle competizioni per colpa del Covid, Katie Ledecky è tornata alle Swim Series di San Antonio stampando fin da subito ottimi tempi negli 800 e 1500 metri. Oggi Ledecky compie 24 anni e ha già lanciato la sua sfida per Tokyo, dove vorrà vincere tutte le gare dello stile libero, dai 200 ai 1500 metri e dove verrà affrontata dalle nostre due atlete di punta, Federica Pellegrini e Simona Quadarella.
A cura di Jvan Sica
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In questi primi mesi dell’anno gli atleti di poche discipline olimpiche hanno già mostrato grandi prestazioni, anche perché solo in primavera ci sarà una successione serrata di tornei ed eventi che serviranno per la qualificazione a Tokyo 2021. In Europa qualcosa si è mosso grazie agli Europei indoor di atletica leggera di Torun, che ha visto lo strapotere di Duplantis nell’asta e la sfida lanciata agli atleti africani da parte di Jakob Ingebritsen nel mezzofondo. Guardando all’altro grande sport olimpico, il nuoto, un po’ di prestazioni soprattutto in Asia sono state interessanti, fino a quando non è scesa in vasca la regina, la donna che tutti noi italiani guardiamo perché in Giappone andrà a sfidare le nostre due atlete di punta nello stile libero, Federica Pellegrini e Simona Quadarella. Stiamo parlando di Katie Ledecky che oggi compie 24 anni, sì avete capito bene soltanto 24 anni.

Sembra incredibile in effetti perché Ledecky ha già una storia fenomenale alle spalle, iniziata da bambina in pratica, quando scese in vasca per le Olimpiadi di Londra 2012. Fu in quell’occasione che il mondo la scoprì con un boato assordante, se pensiamo che vinse gli 800 sl a soli 15 anni, in 8’18’’63 e superando il record nazionale detenuto da Janet Evans e risalente al 1989. Da quel momento non si è più fermata anche se non ha sempre fatto filotti interminabili di vittorie, come il connazionale Phelps a cui era accostata ad inizio carriera, ma perdendo e sapendo anche risollevarsi dalle sconfitte. L’anno successivo ai Giochi Olimpici londinesi, ai Mondiali di Barcellona 2013 vince tutto il mezzofondo femminile e negli 800 e 1500 mette due nuovi record del mondo disintegrando i precedenti.

Ai Mondiali di Kazan 2015 vuole allargare ancora di più il raggio d’azione e include nel suo bottino potenziale anche i 200 sl, andando a lottare contro Federica Pellegrini, Missy Franklin e l’olandese Femke Heemskerk. Riuscirà nell’impresa di vincere 200, 400, 800 e 1500, prima atleta a riuscirci.
Quando arriva a Rio de Janeiro per la sua seconda Olimpiadi dichiara che vuole cercare di avvicinarsi a Micheal Phelps e vincere sei medaglie d’oro tra gare individuali e staffette. Sfiora l’impresa perché vince le sue tre gare nello stile libero, 200, 400 e 800, in staffetta primeggia con le compagne nella 4×200, ma deve lasciar spazio all’Australia delle sorelle Campbell nella 4×100, non disputando poi la mista.

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Ma non è questa la vera sconfitta da digerire. Fino a Rio 2016 Ledecky è un crescendo continuo, perché riesce a vincere ogni volta che tocca l’acqua. Sarà nei Mondiali dell’anno successivo a Budapest 2017 che accadrà qualcosa che sembrava impossibile. Katie vince senza colpo ferire 400, 800 e 1500, ma deve lasciare strada a Federica Pellegrini nei 200 sl, la prima vera grande sconfitta dell’americana che non poteva perdere. Passano due anni e ai Mondiali di Gwangju 2019 non partecipa ai 200 sl vinti di nuovo dalla Pellegrini, vince gli 800 ma perde nei 400 per mano dell’australiana Ariarne Titmus. Nei 1500 arriva in finale con il miglior tempo ma non partecipa per colpa di un virus intestinale e a vincere è la nostra Simona Quadarella.

Siamo tornati così all’inizio e a all’oggi. Katie Ledecky è tornata una settimana fa al TYR Pro Swim Series di San Antonio, nella sua prima competizione dopo un anno di assenza per colpa del Covid. Nei 400 sl non ha stampato un grande tempo, anche se il miglior del 2021 con 4’04’’72, mentre negli 800 e nei 1500 ha fatto già la voce grossa. Nella gara più corta ha vinto la manifestazione con un ottimo 8’13’’64, mentre i 1500 li ha vinti in 15’42’’92, una prestazione che fa davvero paura. L’estate non è lontana e ci sono delle soluzioni possibili per poter fronteggiare il Covid a Tokyo. Questo può farci immaginare in maniera molto più concreta una Ledecky contro Italia che ci terrà svegli la notte. Non vediamo l’ora.

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