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Federica Pellegrini dopo l’oro Mondiale: “Ho rivisto la gara 40 volte, mi sono piaciuta”

Il giorno dopo la bellissima vittoria nella finale mondiale dei 200 stile, Federica Pellegrini si è soffermata sulle emozioni nate dall’ennesima impresa della sua carriera: “Avrò rivisto la mia gara 40 volte, mi sono proprio piaciuta”. La fuoriclasse di Spinea, che il 5 agosto festeggerà 31 anni, ha trionfato con un tempo spaziale (1’54”22) davanti a Titmus (1’54″66) e Sjostrom (1’54″78) e ha centrato così il suo quarto oro mondiale.
A cura di Vito Lamorte
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Stanotte avrò rivisto la mia gara 40 volte. Non mi era mai successo, ma mi sono proprio piaciuta. Adesso mi godo questo momento. Sono felice di aver chiuso in questo modo il cerchio dei mondiali.

All'indomani della straordinaria vittoria nella finale mondiale dei 200 stile a Gwangju, Federica Pellegrini ha raccontato le emozioni e sensazioni derivate dall'ennesima impresa della sua carriera. La Divina, che il 5 agosto festeggerà 31 anni, ha trionfato con un tempo spaziale (1’54”22) davanti a Titmus (1'54″66) e Sjostrom (1'54″78) e si è soffermata sulle motivazioni che è riuscita a trovare dopo i momenti più difficili:

Non ho mai avuto tanti dolori in vita mia. È come se avessi fatto un after fino a stamattina. Le motivazioni per restare sempre in alto le trovi dentro di te ponendoti degli obiettivi che sicuramente cambiano nel corso degli anni. Il prossimo è cercare di avere una famiglia bella come quella che ho tra un paio di anni, ma il più imminente è tornare a casa dalla mia Vanessa (il suo bulldog francese, ndr). L'ho salutata in aeroporto. L'ho lasciata in braccio a mamma e appena salita in aereo ho visto un film: era Dumbo e mi sono messa a piangere.

La fuoriclasse italiana del nuoto ha parlato anche del modo in cui ha lavorato con il suo allenatore, Matteo Giunta, in vista di questa competizione e di come questo tipo di preparazione l'abbia aiutata   zittire i tanti scettici:

La chiave di tutto penso sia che mi piace ciò che faccio. Nelle ultime stagioni sicuramente ho nuotato più per me che per gli altri e quest'anno avevo deciso di nuotare bene i 200. Non di andare al mondiale a fare il bagno. In allenamento sono andata sempre bene e abbiamo intensificato la palestra. Fino al Sette Colli dicevo a Matteo (Giunta) di sentire troppa la fatica nella seconda parte di gara, ma mi tranquillizzava. Sono felice per Matteo. Tantissimi erano scettici. Invece credo che Alberto (Castagnetti) l'avrebbe definito un allenatore intelligente. Uno di quelli che sa adeguarsi alle caratteristiche degli atleti. Siamo cresciuti tanto insieme ed effettivamente, con la squadra che sta andando così bene, mi avrebbe fatto strano tornare a casa senza medaglia.

Pellegrini: Credevo che Budapest fosse l'ultimo mondiale

La campionessa di Spinea ha rivelato che non pensava di essere in grado di fare un tempo del genere e pensava che Budapest sarebbe stato l'ultimo mondiale. La Pellegrini ha fatto riferimento anche ai complimenti ricevuti sui social e che tra questi vi fosse anche quello di Phelps:

Sono strafelice che tra i commenti ricevuti sui social ci sia anche quello di Michael Phelps. Alla premiazione eravamo tre generazioni a confronto. Io degli anni ottanta, Sjoestrom dei novanta e Titmus del 2000. Mi ha detto che quando partecipavo alle Olimpiadi di Atene aveva 3 anni. Quest'anno è stato tutto lineare e penso sia stato giusto arrivare a Gwangju solo tre giorni prima dell'inizio senza subire fuso orario. In prossimità delle gare si sta bene su un cucuzzolo di un monte evitando il superfluo. La medaglia di Budapest è stata più sofferta e voluta. Credevo sarebbe stato l'ultimo mondiale e di non riuscire a tornare a quei livelli. Pensavo di nuotare intorno all' 1'54″7, invece sono stata molto più veloce. Due anni fa con 55″1 sono arrivate seconde (Ledecky e McKeon in ex aequo in 1'55″18 contro l' 1'54″73 dell'azzurra); qui non si è salito neanche sul podio.

Pellegrini: La finale più veloce della storia

Per la quarta volta medaglia d'oro ai mondiali dopo il 2009, il 2011 e il 2017; Federica ha dichiarato che quella di Gwangju è una delle più brillanti di tutta la sua carriera:

È stata la finale più veloce della storia con un livello medio mai così alto. Non ci siamo posti obiettivi cronometrici per la prossima stagione. Quello che avevo è arrivato con un anno di anticipo. Questa medaglia la metto tra le mie prime.

Infine la Pellegrini ha parlato del futuro prossimo: "Il prossimo anno disputerò meno meeting. Sarà una stagione piena di pressioni. Adesso mi godo questo momento. Sono felice di aver chiuso in questo modo il cerchio dei mondiali".

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