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Vergogna al GP Monza, tifosi di Verstappen molestati da due italiani: “Qua solo Ferrari”

La ‘colpa’ di quella porzione di spettatori è fare il tifo per il pilota della Red Bull. Basta dare un’occhiata a un video condiviso sui social: le immagini e le parole a corredo descrivono quella scena così assurda e inaccettabile.
A cura di Maurizio De Santis
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Sugli spalti dell'autodromo di Monza tifosi di Max Verstappen sono molestati da alcuni sostenitori della Ferrari. Perché? Indossano un cappellino dedicato al pilota olandese della Red Bull.
Sugli spalti dell'autodromo di Monza tifosi di Max Verstappen sono molestati da alcuni sostenitori della Ferrari. Perché? Indossano un cappellino dedicato al pilota olandese della Red Bull.

Monza. L'attesa per il Gran Premio sale. La Ferrari parte in pole position con Charles Leclerc, Carlos Sainz è in coda alla griglia per quel pasticciaccio brutto delle penalità che ha coinvolto ben 9 piloti tra cui Max Verstappen  (settimo, in quarta fila). Ora o mai più, potrebbe essere questa la giornata (finalmente) da tingere di rosso nel centenario dell'autodromo che s'è messo l'abito buono per l'occasione. Il pubblico è sugli spalti fin dalla mattina.

Il semaforo verde si accende alle 15 ma il popolo di Maranello è già tutto lì, a gremire i posti, a godersi quel count-down nella speranza che la domenica sia trionfale per il Cavallino. Almeno lì. Almeno su quel tracciato storico. Almeno oggi. Cancellandole brutture e le storture delle scorse settimane. Non serve andare molto indietro nel tempo… quanto accaduto in Belgio (per il disastro avvenuto ai box durante le operazioni di cambio pneumatici) è una ferita fresca. Per medicarla (e lenirne il dolore) basterebbe una gara perfetta, con una vittoria e (magari) una rimonta clamorosa ed entusiasmante dello spagnolo.

Per guarire certe persone dal morbo della stupidità, invece, sembra non sia stata ancora trovata la cura migliore. Un episodio biasimevole ha macchiato la lunga mattinata verso il Gran Premio. Un atto d'intolleranza che un utente ha condiviso sui social network chiamando addirittura in causa i vertici dell'autodromo di Monza. Cosa è successo di così grave da essere definito un "atto di bullismo?".

Basta dare un'occhiata al video pubblicato attraverso l'account Twitter. Le immagini e le parole a corredo descrivono quella scena così assurda, fuori dal mondo, inaccettabile e vergognosa. Un copione triste, di quelli che sono recitati a braccio negli stadi italiani dove un bambino che fa il tifo per una squadra diversa da quella di casa – com'è accaduto a Firenze, in occasione della partita tra Viola e Napoli – per stare "tranquillo" è costretto a indossare alla rovescia la maglia della squadra del cuore.

"Non accettiamo bulli nel nostro sport – si legge nel commento dell'utente -. Questi uomini molestano/maltrattano chiunque indossi i cappelli di Max Verstappen fino a quando non si decide a toglierlo. In giro non c'è nemmeno un funzionario/agente di sicurezza a cui segnalare la cosa. Mandateli via, adesso".

Il momento in cui i due sostenitori del Cavallino si avvicinano a quelli dell'olandese durante l'attesa per il Gran Premio.
Il momento in cui i due sostenitori del Cavallino si avvicinano a quelli dell'olandese durante l'attesa per il Gran Premio.

La ‘colpa' di quella porzione di spettatori è fare il tifo per il pilota della Red Bull. Una ‘colpa' che un paio di persone ritengono dover punire abbandonando il loro posto, prendendosi la briga di avvicinarsi e intimare loro di deporre qualsiasi cosa faccia riferimento all'olandese che ha il titolo Mondiale in pugno. Nella clip si nota come prima adocchino i fans di Verstappen in lontananza e poi si rechino davanti a loro per invitarli a rispettare la ‘loro legge'. "Qui solo Ferrari", intimano mentre sulle gradinate c'è anche chi insulta il pilota con cori offensivi prendendo di mira sua madre e la famiglia. Succede anche questo: "Pessimo comportamento di alcuni tifosi a Monza. Questo non è da Formula 1", esclama un altro utente. Nel bene e nel male, tutto il mondo è paese.

Altri episodi del genere sarebbero avvenuti anche in altre zone del circuito, ecco perché l’Autodromo è intervenuto ufficialmente con una nota: "Vogliamo che tutti possano vivere al massimo l’esperienza della Formula 1 a Monza. Questo è un evento inclusivo in cui tutti devono sentirsi a casa e al sicuro. Se in qualsiasi momento vi sentite vulnerabili o a disagio, o siete stati vittime di abusi omofobici, razzisti o sessuali, siamo qui per aiutarvi. Potete trovare aiuto e supporto telefonando al numero 039-2482241, utilizzando il pulsante della helpline sulla app Monza 100 o avvicinando un nostro steward o un rappresentante delle forze dell’ordine".

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