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Tutto ciò che è successo a Grosjean nei 28 secondi trascorsi nel fuoco dopo l’incidente in Bahrain

Il 29 novembre 2020 nel Gran Premio del Bahrain la Formula 1 ha tremato, si è zittita per 2 minuti e 45 secondi. Quello è stato il tempo che è passato dal momento in cui si sono viste le fiamme uscire dalla Haas di Romain Grosjean al momento in cui le telecamere hanno inquadrato il pilota francese seduto nella Medical Car. Grosjean è stato un miracolato e quando ha raccontato la sua storia ha fatto capire bene il suo dramma: “Ho cercato di alzarmi ma non ce la facevo e ho pensato: ‘è finita’, mi sono chiesto se sarebbe stato doloroso, in pochi hanno la percezione della morte così vicina e possono pensare: ‘ora che succederà’. Quando mi hanno tirato per la tuta ho capito che sarei sopravvissuto”.
A cura di Alessio Morra
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Dal 2004 il Bahrain ospita gare del Mondiale di Formula 1. Per tre volte il campionato è iniziato proprio da Sakhir. L'appuntamento del Bahrain è diventato una tappa fissa e si ricordano tante gare disputate su quella pista, tanti momenti importanti, come il primo successo di Schumacher, l'esordio vincente di Alonso e il mitico duello d'altri tempi tra Hamilton e Rosberg. Ma nella storia di questo circuito si staglia sopra a tutto il terribile incidente occorso a Romain Grosjean, che miracolosamente è riuscito a salvarsi lo scorso novembre.

Gp Bahrain 2020, l'incidente di Grosjean

I titoli Mondiali erano già stati assegnati ma la terzultima gara del Campionato 2020 era naturalmente molto attesa. Tutti i piloti in pista avevano un buon motivo per dare il massimo e togliersi uno sfizio prima della fine della stagione. Hamilton parte bene e mantiene la prima posizione, tutti i piloti, superano le prime curve indenni, nessun problema, poi quando arriva il lungo rettilineo Grosjean scarta troppo velocemente, la Haas diventa ingestibile e va a sbattere contro il guard rail. Chi sta vedendo la gara in diretta riesce a seguire tutto bene, perché l'inquadratura è molto profonda e la vettura del francese diventa purtroppo ben visibile perché quando si schianta prende fuoco. Le fiamme creano il terrore. Terrore vero, si ritorna a un passato che sembrava dimenticato per la Formula 1. Subito viene stoppata la gara. Non si capisce chi è il pilota coinvolto, poco dopo si fa la conta e si comprende che è una Haas la vettura in fiamme, esattamente quella di Grosjean.

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2 minuti e 45 secondi interminabili, Grosjean è vivo

L'arrivo della signora in nero è sempre temuta negli sport motoristici. In quei 2 minuti e 45 secondi che sono interminabili c'è chi pensa che il destino del pilota francese sia segnato. La regia internazionale manda in onda i replay della partenza e non si sofferma sul destino di Grosjean. L'angoscia pervade tutti. Il silenzio è assoluto. Il terrore è reale perché nessuno poteva pensare che, ora, una vettura potesse spaccarsi in due parti e soprattutto potesse prendere fuoco. Passano 2 minuti e 45 secondi dal momento dell'incidente a quello in cui la regia mostra l'immagine più attesa. L'inquadratura piomba su Grosjean, seduto nella Medical Car, il suo volto parla da solo. L'ha scampata, dire che è scosso è riduttivo. Il pilota è sconvolto, è in lacrime, pensava all'incidente, alla morte vista in faccia e in quel momento probabilmente pensava alla moglie e ai tre figli.

Gli altri piloti vedono e rivedono le immagini, che vengono mandate in continuazione dal maxi-schermo, hanno paura per Grojsean, si rendono conto per davvero (come se non lo sapessero in realtà) che il rischio è dietro l'angolo, ma alla fine tirano un sospiro di sollievo per Grosjean, vero miracolato considerata la palla di fuoco che era diventata la sua Haas.

Mi sono chiesto se sarei sopravvissuto

Un vero e proprio miracolo. Grosjean ha raccontato quei momenti e lo ha fatto con un forte brivido sulla schiena. Perché mentre gli appassionati ricordano il suo salto, con una scarpa sola e la gioia nel rivederlo lì, lui ha parlato di quei momenti nel nono episodio della terza stagione del documentario Netflix ‘Drive to Survive' di quei drammatici momenti. Ha prevalso l'istinto di sopravvivenza, che non gli ha fatto sentire il dolore quello fisico che era forte e lo ha fatto scappare dalla fiamme in 28 secondi della sua Haas:

Con il fuoco il mio corpo pesava 3,9 tonnellate, quando ho aperto gli occhi l'auto era ferma, ho cercato di alzarmi ma non ci riuscivo, poi mi sono guardato attorno, era tutto arancione, era fuoco, ho cercato di alzarmi ma non ce la facevo e ho pensato: ‘è finita', mi sono chiesto se sarebbe stato doloroso, in pochi hanno la percezione della morte così vicina e possono pensare: ‘ora che succederà'. Quando mi hanno tirato per la tuta ho capito che sarei sopravvissuto.

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La forza Grosjean l'ha trovata dai figli

Grosjean aveva tanta paura, temeva il peggio, lo vedeva vicino, ma in quei momenti ha pensato ai suoi figli e loro gli hanno dato la forza di saltare, nonostante il fuoco, nonostante il dolore e la paura: "Poi sono arrivati ​​i bambini, i ragazzi sono venuti in macchina. Hanno detto: ‘No papà, non sta succedendo'. Mi sono detto: ‘No, non posso finire così. Non può … non può essere la fine'. Metto le mani nel fuoco e sento le mie mani bruciare. Vedo i guanti che normalmente sono rossi diventano completamente neri e Posso sentire il dolore. Ma in quel momento, non mi interessa, sai? E quando le spalle stanno attraversando, il dottore mi tira la tuta e questo è il momento in cui ho capito che ero vivo".

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