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I 4 miracoli che hanno salvato Grosjean nei 28 secondi trascorsi avvolto nel fuoco

Non uno, ma quattro i miracoli che hanno salvato la vita di Romain Grosjean nei 28 secondi passati tra le fiamme dopo l’incidente nel GP del Bahrain: l’Halo, la cellula di sicurezza attivatasi nella sua Haas progettata da Dallara, lo spirito di sopravvivenza del pilota francese e il tempestivo intervento degli uomini della medical car.
A cura di Michele Mazzeo
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L'immagine di Romain Grosjean uscito dalle fiamme è un'immagine che non dimenticheremo facilmente. Il terrificante incidente di questa domenica alla partenza del GP del Bahrain che ha coinvolto il pilota francese sarebbe potuto finire in tragedia, e invece passerà alla storia come un miracolo: la Haas del transalpino ha colpito in pieno il guardrail all'uscita di curva 3 sul tracciato di Sakhir in seguito ad un contatto con l'Alpha Tauri di Kvyat, che gli aveva fatto perdere il controllo della monoposto.

Incidente di Grosjean a 221 km/h con 53G

Grosjean si è scontrato a 221 chilometri orari contro un blocco di ferro e ha subito una decelerazione di 53 forze G (l'unità che misura l'aumento della velocità di un corpo generato dalla gravità ). L'auto si è spezzata in due e si è incendiata e poi, dopo 28 interminabili secondi trascorsi in quella palla di fuoco, senza che nessuno sapesse come, Grosjean è riemerso dalle fiamme come fosse un supereroe protagonista di un film d'azione hollywoodiano.

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La protezione dell'Halo al momento dell'impatto

Un vero e proprio miracolo. Anzi, ad essere precisi, sono quattro i veri "miracoli" che hanno salvato la vita a Romain Grosjean. Innanzitutto la presenza dell'Halo, il sistema di protezione per la testa dei piloti posto sulla parte anteriore dell'abitacolo (sulla cui introduzioneil francese era contrario): la barra in titanio ha infatti attutito il colpo contro la barriera (come dimostra il fatto che l'Halo della sua Haas è rimasto incastrato tra i rottami permettendo al pilota di non subire lesioni nella zona più delicata).

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Auto spezzata in due: la cellula di sicurezza progettata da Dallara

Il secondo "miracolo" riguarda il fatto che la monoposto nell'impatto si sia spezzata in due. Già, perché, anche se ciò può sembrare un paradosso, questa è stata una fortuna per Grosjean. E non è stato un caso. Al momento dell'impatto infatti si è attivata la cosiddetta cellula di sopravvivenza che Dallara ha inserito nel progettare la carrozzeria della Haas con la macchina che si è spezzata in due tra motore e cambio con il pilota che rimane nella parte più sicura per lui.

Lo spirito di sopravvivenza di Romain Grosjean

Il terzo "miracolo" è invece relativo alla resistenza e reattività di Romain Grosjean che, nonostante l'impatto violentissimo e i 28 secondi trascorsi avvolto dalle fiamme, non ha mai perso conoscenza riuscendo a slacciarsi le cinture di sicurezza e uscire dalla parte anteriore dell'abitacolo (libera dopo che l'Halo è rimasto incastrato nelle barriere).

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Il tempestivo intervento della Medical Car

Il quarto e ultimo miracolo è quello compiuto dai due uomini della medical car, il medico delegato Ian Roberts e l'autista Alan van der Merwe, che hanno raggiunto immediatamente il luogo dell'incidente aiutando Grosjean ad uscire dalle fiamme e a dargli i primi soccorsi prima di accompagnarlo all'ambulanza che lo ha poi portato nel centro medico del circuito di Sakhir.

La Haas: "Martedì sarà dimesso dall'ospedale". In pista già venerdì?

Per il quinto miracolo invece Romain Grosjean si sta attrezzando dato che nella serata di ieri ha mandato un messaggio video rassicurando tutti sulle sue condizioni e che, se oggi riceverà l'ok da parte dei medici (la Haas intanto fa sapere che verrà dimesso dall'ospedale martedì 1 dicembre) potrebbe tornare in pista al volante della sua Haas, sempre in Bahrain, già nel prossimo week end.

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