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MotoGP, Marquez: “La pole? Al box mi hanno detto ‘Non fare il matto”’

Nona partenza al palo in questa stagione per il campione in carica che nel finale ha rischiato di essere beffato da Quartararo: “Non vedevo il suo tempo, ma sapevo che il mio ultimo settore era perfetto”.
A cura di Valeria Aiello
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L’obiettivo era quello di conquistare la pole senza correre rischi. “Se non fosse stato possibile, partire dalla prima fila era la cosa più importante” è la risposta decisa di Santi Hernandez, l’ingegnere di pista di Marc Marquez, quando lo spagnolo non è ancora arrivato al parco chiuso ma è già tempo di commentare la sua pole ad Aragon. Pochi istanti prima, l’ennesimo giro più veloce che per il campione della Honda oggi vale l’89esima pole in carriera, la settima su una pista dove, il breve rettilineo che porta alla prima curva, trasforma la prima casella in un importante vantaggio per la gara. Un’opportunità di cui, visto il suo ruolino di marcia, specie ad Aragon, probabilmente Marquez non ha neppure bisogno. Su questa pista lo spagnolo vince infatti da tre anni di fila e vanta sette trionfi in totale, più di qualsiasi altro pilota. “Ma fino a quando non sventola la bandiera a scacchi, non si può mai dire come andrà” chiosa Hernandez quando il suo pilota sta ormai per entrare al parco chiuso.

Marc Marquez, 26 anni / Getty
Marc Marquez, 26 anni / Getty

Marquez: "Al box mi hanno detto ‘Non fare il matto”’

La pole, in ogni caso, è nuovamente sua. “Abbiamo fatto un bel giro, soprattutto con il primo pneumatico mentre con il secondo ho fatto qualche errore ma è stato un buon giro – dice Marquez – .  Prima di uscire dal box, Santi mi ha detto “non fare il matto”, che andava bene fare un buon tempo e stare in prima fila. Ed è quello che ho fatto”. Giro della pole arrivato senza particolari problemi, ma anche grande lavoro in vista della gara di domani: “Le FP4 sono state importanti per arrivare pronti a domani, abbiamo provato anche con la gomma media davanti ma la scelta dipenderà da quali saranno le temperature della pista. Anche ad Austin andavo molto forte – ricorda lo spagnolo – e tutti dicevano che avrei vinto, e invece sono caduto”. Nessun dubbio, invece, sulla possibilità che nel finale, Fabio Quartararo gli soffiasse nuovamente la pole. “Ho visto che era inquadrato nei monitor ma non sapevo quale fosse il suo tempo. Sapevo invece che quando ho fatto il mio giro più forte, il mio quarto settore è stato perfetto”.

Yamaha spera nel podio

D’altra parte, il rookie della Yamaha che scatterà dalla piazza d’onore indossa nuovamente i panni del primo dei piloti di Iwata. “Alla fine ho fatto un giro al limite – spiega il 20enne di Nizza che ha contenuto in 3 decimi il ritardo dalla pole – . Ero in quinta posizione e mi sono detto ‘Devi fare qualcosa’ perché essere in prima fila su questo circuito è molto importante. E l’abbiamo fatto. È la mia ottava prima fila in questa stagione e questo è importante per fare un buon risultato”. Quando è però il momento di parlare delle aspettative, salvo clamorosi colpi di scena, quello che è chiaro è che in pista bisognerà fare i conti con padrone di casa. “Se andrà come a Misano? Credo di no, qui Marquez ha un passo incredibile, non dobbiamo guardare lui ma lottare per quello che possiamo”. Sembra invece più ottimista Maverick Vinales che con la Yamaha ufficiale completa la prima fila: “Abbiamo fatto un passo in avanti anche se dopo la pioggia la pista era scivolosa ed oggi è stato difficile, Credo che domani sarà migliore ma l’importante sarà continuare a lavorare per provare ad essere più veloci.  Proverò a sfidare Marquez, se non sarà possibile lotteremo per il secondo posto, questo è l’obiettivo”.

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