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Moto3, Arbolino: “Lorenzo mi ha fatto fare quello step”

Il pilota di Garbagnate Milanese ha parlato del rapporto con il campione maiorchino: “Per me è un onore poter stare vicino a lui come pilota e come amico, è un aiuto notevole per chi vuole crescere”.
A cura di Valeria Aiello
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Jorge Lorenzo e Tony Arbolino durante un allenamento sul lago di Lugano / Instagram
Jorge Lorenzo e Tony Arbolino durante un allenamento sul lago di Lugano / Instagram

La stagione 2019 si sta rivelando quella della svolta per Tony Arbolino. Il pilota del team Honda Snipers Moto3 ha vinto la sua prima gara al Mugello, dopo essere partito dalla pole, bissando il successo ad Assen e salendo altre quattro volte sul podio da inizio stagione. Parte importante di questi risultati è dovuta alla decisione di trasferirsi a Lugano e ai costanti allenamenti con il campione MotoGP Jorge Lorenzo. I due, inizialmente, hanno iniziato ad aiutarsi a vicenda, poi è nata un’amicizia.

Allenarsi e frequentare Lorenzo ha fatto scattare quel qualcosa in Arbolino. “Ormai vivo stabilmente a Lugano da 4/5 mesi dice alla radio svizzera RSI – . Prima a Milano era molto difficile trovare la giusta concentrazione, con gli amici che magari qualche volta ti chiedono di uscire. Ora mi alleno 6/7 ore al giorno, penso costantemente alle moto e questo mi sta aiutando molto. Allenarmi con Jorge (Lorenzo, ndr)  e il suo preparatore mi ha permesso di fare quel piccolo step che stiamo vedendo”.

Un’amicizia, quella tra il campione maiorchino e Arbolino, nata per caso e cresciuta in questo ultimo periodo. “Ci siamo conosciuti in una maniera molto semplice – racconta il 19enne di Garbagnate Milanese – . Lui cercava un posto per allenarsi in moto, l’ho conosciuto così per caso. All’inizio non era proprio un’amicizia: lui sfruttava me per allenarsi ed io sfruttavo lui. Da un po’ di tempo però ci vediamo anche in altre occasioni, ci sentiamo quasi ogni giorno, ogni tanto prima delle gare lo chiamo. Per me è un onore poter stare vicino a lui, sia come pilota sia come amico, visto che si è instaurato questo bel rapporto”.

Lui, un cinque volte campione del mondo, è sicuramente un aiuto notevole per uno come me che vuole emergere. Quando vedi che cura molti più particolari e dettagli di quanto non faccia tu, ti domandi cosa stai facendo, cosa stai sbagliando. Sono io quello che deve cercare di emergere, lui ha già vinto tanto, eppure vedevo che faceva il doppio di quanto facessi io. Da lì c’è stato qualcosa che è scattato nella mia testa e che mi ha fatto migliorare in vari aspetti”.

Eyes on #SanMarinoGP. 🇸🇲👍🏻

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Per Arborino, che nell’ultimo round di Silverstone ha recuperato in classifica sul leader del campionato Lorenzo Dalla Porta e il secondo Aron Canet, quando restano sette gare da disputare,  la pressione del titolo si fa sentire: “Daremo il massimo – promette Arbolino – . Mi sento forte e competitivo in ogni condizione. Bisogna però pensare ad una gara alla volta, senza considerare la classifica mondiale: in questo modo riesco a concentrarmi di più ed i risultati arrivano. Gli avversari li vedo alla mia altezza, devo solo rivedere gli errori compiuti nelle gare precedenti e non lasciare nessun dettaglio al caso”.

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