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“Marc Marquez è un irriconoscente”: lo sfogo del Dottor Costa

Il Dottor Costa, istituzione della MotoGP che nel 2013 rimise in sesto Marc Marquez dopo un infortunio alla spalla, alla vigilia del suo 80° compleanno si scaglia contro il pilota spagnolo. L’inventore della Clinica Mobile dà dell’irriconoscente e dell’ingrato all’otto volte campione del mondo che non lo ha nemmeno chiamato per un consulto dopo l’incidente di Jerez che lo ha estromesso dalla stagione 2020 e mette a rischio la sua partecipazione alle prime gare del Mondiale 2021 della classe regina.
A cura di Michele Mazzeo
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Il Dottor Claudio Costa è una vera e propria istituzione della MotoGP. La sua Clinica Mobile, creata nel 1977, ha reso il Motomondiale un po' più sicuro, salvando la vita e/o la carriera a tanti piloti. Tra questi c'è anche Marc Marquez che nel 2013 fu rimesso in condizioni di poter correre dopo una brutta frattura a una spalla proprio dal medico imolese che al Cabronçito ha dedicato anche un libro dal titolo "Magic Marquez". E proprio per questo il Dottor Costa si aspettava di essere tenuto in considerazione dall'otto volte campione del mondo dopo l'infortunio all'omero del braccio destro rimediato a Jerez lo scorso luglio che gli ha fatto perdere l'intera stagione 2020 e ne mette in dubbio anche la partecipazione alle prime gare del Mondiale 2021 della classe regina.

Un malcoltento che il fondatore della Clinica Mobile non ha per nulla celato, tant'è che in un'intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport ha dato al suo (a questo punto "ex") pupillo dell'irriconoscente e dell'ingrato. Rispondendo alla domanda "Cosa le ha insegnato l'infortunio di Marc Marquez?" posta dalla Rosea, infatti, il dottor Costa senza peli sulla lingua ha risposto:

"Mi ha insegnato che la riconoscenza non è di questo mondo – le parole del dottorcosta che domani 20 febbraio compirà 80 anni –. Dopo averlo aiutato a vincere il Mondiale, nel 2013, mi sarei aspettato che mi chiamasse, quando ha avuto bisogno. Anche perché – ha poi aggiunto – era chiaro che non poteva tornare a correre con una placca nel braccio. Avrebbero dovuto mettergli un chiodo – ha infine concluso il dottor Claudio Costa –. Allora avrebbe corso e vinto il titolo".

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