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L’impresa di Ricciardo in Messico riuscita grazie a Russell: “Lui non lo sa ma gli devo una birra”

Nei giri finali della gara del GP del Messico della Formula 1 2022 la grande impresa di Daniel Ricciardo stava per sfumare ma un inconsapevole favore fattogli da George Russell ha permesso all’australiano della McLaren di portare a termine la sua pregevole rimonta fino al 7° posto nonostante una penalità di 10 secondi.
A cura di Michele Mazzeo
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Dopo una stagione decisamente sottotono, nel GP del Messico Daniel Riccardo è tornato a brillare mettendo in pista una delle sue migliori prestazioni di questa sua parentesi in McLaren (che si chiuderà anticipatamente al termine del Mondiale di Formula 1 2022 per fare spazio al giovane talento scippato all'Alpine Oscar Piastri).

L'esperto australiano sul circuito Hermanos Rodriguez ha infatti compiuto una vera e propria impresa riuscendo a chiudere al 7° posto (vedendosi precedere solo dai piloti di Red Bull, Mercedes e Ferrari) dopo esser scattato dall'undicesima casella della griglia di partenza, aver avuto un duro scontro con Tsunoda e aver ricevuto una penalità di 10 secondi dai Commissari F1.

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Merito della sua bravura nel gestire le gomme e della tanto azzardata quanto azzeccata strategia di allungare lo stint iniziale con le medie fino al 44° giro per poi arrivare al traguardo, effettuando una sola sosta (nella quale tra l'altro con 1,98 secondi si è stabilito il record del pit-stop più veloce di tutto il Mondiale 2022), con gli pneumatici a mescola soft e dunque più performanti.

Dopo aver avuto il contatto con il giapponese dell'AlphaTauri, il driver classe '89 ha quindi cominciato la sua avanzata superando prima il compagno di squadra Lando Norris e il finlandese Valtteri Bottas, poi Fernando Alonso approfittando dei problemi alla sua Alpine che qualche giro più tardi lo costringeranno al ritiro e infine l'altro alfiere del team francese Esteban Ocon quando mancavano soltanto cinque giri al termine della corsa. Per mantenere la settima posizione anche dopo la bandiera a scacchi dunque Daniel Ricciardo a quel punto avrebbe dovuto mettere tra sé e il pilota transalpino almeno 10 secondi. Cosa che, sfruttando le gomme nettamente più prestazionali di quelle montate sull'Alpine numero #31, riuscirà a fare proprio in extremis.

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Un'impresa quella compiuta da Daniel Ricciardo a Città del Messico che però nel finale ha rischiato seriamente di veder sfumare quando ha visto il pilota della Mercedes George Russell che, dopo aver doppiato Ocon, lo stava quasi per raggiungere. Qualche altro chilometro in più e gli sarebbero state sventolate le bandiere blu (l'obbligo di far passare il pilota che sta dietro), cosa che gli avrebbe fatto perdere inevitabilmente almeno un paio di secondi.

Improvvisamente però prima del penultimo giro il giovane britannico rientra ai box per montare gomme soft e provare così a strappare il punto aggiuntivo del giro veloce che fin lì deteneva l'alfiere della Red Bull Sergio Perez. Ricciardo può dunque tirare un sospiro di sollievo e tirare dritto fino alla bandiera a scacchi con i suoi oltre 10 secondi di vantaggio su Ocon che gli valgono la certezza di aver mantenuto la settima posizione anche dopo l'aggiunta al suo tempo finale dei 10 secondi di penalità di cui era gravato in seguito al contatto con Tsunoda.

A mettere in evidenza l'inconsapevole favore fattogli da Russell è stato lo stesso Ricciardo dopo la conclusione della corsa messicana: "Negli ultimi giri, ero piuttosto nervoso perché George era molto vicino a far scattare una bandiera blu per me. E sapevo che avrei perso qualche secondo con quello con Ocon che a quel punto sarebbe finito a meno di 10 secondi da me – ha difatti raccontato il pilota della McLaren al termine del GP del Messico -. Quindi stavo spingendo come un indiavolato cercando di mantenere quel gap di due secondi con Russell. Poi mi hanno comunicato che era entrato ai box per tentare di fare il giro più veloce. Probabilmente lui non se ne è nemmeno reso conto e non lo sa, ma comunque gli offrirò una birra" ha quindi chiosato Daniel Ricciardo che vuole ripagare l'inconsapevole favore fattogli dal più giovane collega.

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