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L’eredità di Rossi, Luca Marini a Fanpage: “Per me senza Valentino in MotoGP cambierà tutto”

Lunga intervista esclusiva al pilota Luca Marini: pilota di punta del Team VR46 nella MotoGP 2022 al primo anno nel Motomondiale senza il fratello Valentino Rossi.
A cura di Michele Mazzeo
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Il 2022 per la MotoGP sarà inevitabilmente un anno di cambiamento. Terminata l'era di Valentino Rossi come pilota, comincia quella della VR46, team del nove volte campione del mondo, come squadra indipendente nella classe regina del Motomondiale. Per questo debutto in MotoGP ci si è affidati, ovviamente, a due piloti cresciuti nell'Academy di Tavullia con l'esordiente Marco Bezzecchi che sarà affiancato dal fratello del Dottore, Luca Marini, alla sua seconda stagione in top-class.

Quest'ultimo dunque, dopo un primo anno di apprendistato, è chiamato a confermare quanto di buono intravisto nella passata stagione e, facendo un salto di qualità, dimostrare di meritarsi il ruolo di pilota di punta di un team di MotoGP. Ruolo che, come dichiarato nell'intervista esclusiva rilasciata a Fanpage.it, considera un onore oltre che uno stimolo. Per il 24enne fratello d'arte sarà quindi un anno di grandi cambiamenti: nuovo status, nuova moto (sempre Ducati ma il modello 2022) e ovviamente aspettative più alte.

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Di nuovo per Luca Marini ci sarà anche e soprattutto il fatto che per la prima volta da quando ha cominciato a correre nel Motomondiale tra i piloti del paddock non ci sarà suo fratello Valentino Rossi che, come ha rivelato ai nostri microfoni, gli ha sempre dato una grossa mano rivelandogli "tutti i segreti che ci possono essere dietro ogni pista e dietro ogni curva. Ma anche su come funzionano le dinamiche della MotoGP". Adesso quindi toccherà a lui mettere in pratica tutti i consigli che il nove volte campione del mondo gli ha dato e cercare di raggiungere l'obiettivo fissato per questa nuova imminente stagione: salire sul podio.

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Prime sensazioni dopo aver provato la GP22? 

"In Malesia ho girato poco perché nel primo giorno abbiamo avuto un po’ di problemi e nel secondo giorno poi ha piovuto. Quindi non ho ancora grossi feedback a riguardo. Però rispetto alla moto 2019 ti posso dire che è migliorata in ogni aspetto. Sono stati risolti molti problemi: per esempio in staccata, ora si può frenare un po’ più forte, ma soprattuto ora la moto gira molto meglio e ha un buon grip al posteriore. La vedo come una moto molto completa e spero che nel corso della stagione possa crescere ancora molto".

Facciamo un bilancio del tuo primo anno in MotoGP: bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno?

"Bicchiere mezzo pieno, assolutamente! Per me è stato un anno bellissimo perché la prima volta in MotoGP è incredibile: è stata la realizzazione di un sogno. E’ bello vedersi di fianco quei grandissimi piloti. Mi sono divertito moltissimo soprattutto quando mi sentivo a posto con la moto mentre guidavo. Quando sono riuscito ad andare forte è stato molto emozionante. Spero quest’anno di proseguire su questa strada crescendo sempre di più perché ogni anno che passa mi sento sempre più maturo e più forte. Spero di potermi sentire bene con la moto da subito per esprimermi al massimo e raccogliere quei risultati che. Spero di ottenere in MotoGP."

Quest'anno sarai il pilota più esperto del team: senti qualche responsabilità in più?

"Assolutamente no! Non cambia niente. Le stesse responsabilità di sempre".

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Sarà anche il debutto ufficiale in MotoGP del team VR46 e tu sei stato scelto come pilota di punta: lo consideri più un peso o più un onore?

"È assolutamente un onore. Quello che voglio è essere sempre un pilota di punta che sia nel Team VR46 o in un altro team. L’obiettivo è quello di aiutare la squadra, in questo caso la Ducati, a ottenere i migliori risultati possibili e voglio essere uno dei piloti di punta sempre".

Lo scorso anno durante le celebrazioni del titolo Costruttori ha fatto molto discutere la tua assenza: ci spieghi come è andata e se la cosa ti ha dato fastidio?

"No, no. Semplicemente hanno fatto una foto con tutti i piloti che hanno portato punti per il campionato Costruttori. A Misano Pecco (Bagnaia, ndr) è scivolato quindi Enea (Bastianini, ndr) è stata la prima Ducati e allora anche lui ha avuto diritto di partecipare a quella foto. Mi ha dato fastidio solo il fatto che non sono riuscito a raccogliere un risultato che volevo durante la stagione per meritarmi di stare lì anche io. Poi quando è stata ora di fare quella foto, Paolo Ciabatti (ds Ducati Corse, ndr) mi ha chiamato e mi ha detto ‘Guarda, se non ci sei nella foto è solo per questo motivo. E’ la nostra politica’ e io ho perfettamente compreso. Non sono queste le cose su cui dobbiamo focalizzarci. Devo solamente concentrami e se ci sarà l’occasione essere la migliore Ducati in gara."

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Quest'anno sarà il tuo primo anno nel Motomondiale senza tuo fratello Valentino: cosa cambierà per te?

"Diciamo che cambierà un po’ tutto perché da quando sono nato Vale è sempre stato nel Motomondiale. È incredibile tutto ciò che ha fatto. In questi ultimi anni in cui poi anche io ho cominciato a prendere parte al Mondiale, soprattutto all’inizio, mi ha dato una grandissima mano. Ricordo che abbiamo parlato moltissimo di ogni circuito, di tutti i segreti che ci possono essere dietro ogni pista e dietro ogni curva. Ma anche su come funzionano le dinamiche della MotoGP o della Moto2. E’ sempre stato un punto di riferimento e un qualcuno a cui chiedere un consiglio quando ne avevo bisogno. Spero che questo lato non cambi anche se ci seguirà da casa."

E per l'Academy invece?

"Secondo me troveremo un punto di riferimento comunque che magari può essere un hospitality, o il MotorHome di Franco (Morbidelli, ndr), o da Pecco (Bagnaia, ndr). Oppure possiamo fare anche da me: li invito tutti molto volentieri a venire nella mia GP room. In modo che possiamo trascorrere quell’oretta serale insieme per divertirci, staccare un po’ la spina e dire qualche cavolata. Un po’ cambierà senza Vale, ma resteremo comunque sempre in contatto con lui e la sua presenza si farà sentire sempre."

Qual è il consiglio che ti ha dato Valentino in questi anni che reputi più importante?

"È difficile sceglierne solo uno: dipende dalle situazioni e dal momento. Non c’è un consiglio in particolare che mi fa dire ‘questo qui fa la differenza su tutto il resto’. E’ un insieme di cose che poi messe insieme ti aiutano: cerchi di capirle per poi usarle quando scendi in pista."

Quando hai saputo che Valentino aveva deciso di ritirarsi qual è stata la tua reazione? Immagino tu lo abbia saputo prima di tutti gli altri…

"In realtà la conferma ufficiale l’ho avuta durante la sua conferenza stampa anche se avevo cominciato ad immaginarlo quando ha annunciato di voler fare una conferenza stampa perché lo fai solo quando hai da annunciare una cosa davvero importante. Era una cosa che prima o poi sarebbe dovuta succedere. Spero solamente che lui l’abbia vissuta come la voleva vivere, cioè che al momento del suo ritiro che sia andato tutto per il meglio, che si sia divertito (e mi sembra che lo abbia fatto nell’ultimo GP e nei festeggiamenti dopo)."

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E invece tu cosa hai provato a Valencia dopo la sua ultima gara?

"È stato un bel momento di sport ma anche di umanità e secondo me non poteva essere migliore di così. È stato bello per tutti noi appassionati di sport e di moto che sicuramente non dimenticheremo."

In cosa sarà diversa la MotoGP del dopo Valentino secondo te?

"Penso che la MotoGP stia andando in una direzione ultracompetitiva dove ogni anno diventa sempre più difficile. E’ incredibile davvero lo sforzo che stanno facendo le varie case: dare la possibilità di avere una moto ufficiale (perché praticamente adesso sono tutte moto ufficiali) ad ogni team del paddock e ad ogni pilota che corre in MotoGP è una cosa incredibile. Se guardiamo i piloti iscritti alla MotoGP ci sono solamente o campioni del mondo, o vicecampioni del mondo o al massimo terzi nel Mondiale in una delle tre categorie del Motomondiale, tranne giusto un paio. E’ un livello altissimo e penso che ogni anno diventerà sempre più difficile. Bisognerà vedere anche se cambieranno i regolamenti e se cambieranno le gomme. Al momento credo che la crescita della MotoGP sia lineare e quindi ogni anno che passa diverrà sempre più bella. Secondo me sta arrivando una nuova era della MotoGP."

Come vedi Valentino da papà? E tu sei pronto a diventare zio?

"Io sono già zio perché ho una sorella che ha già una figlia e quindi ho già vissuto questa emozione. Anche con Vale per me sarà identico. Spero che si diverta anche in questa nuova esperienza."

Ma torniamo alle moto….Il tuo primo anno in MotoGP è stato costellato da alti e bassi: qual è la cosa che ricordi con maggior piacere e quella che invece vorresti cancellare?

"Cancellare niente! Perché anche dagli errori che ho commesso ne ho tratto una lezione: grazie a questi sono migliorato e sono cresciuto. Mi hanno portato ad essere oggi una persona migliore e un pilota migliore. Per quanto riguarda invece la cosa che ricordo con maggior piacere sono le sensazioni che ho provato a Misano in qualifica quando ho fatto 3°. Ma non per il risultato in sé, piuttosto perché mi sentivo bene mentre guidavo e mi sono divertito. E penso che questo abbia influito sul risultato finale e sul mio tempo perché stavo mi stavo veramente divertendo a guidare sul circuito di casa. Quindi è stato un bel momento che ancora oggi ho ben impresso."

In cosa ti senti più maturo come pilota rispetto allo scorso anno?

"Non c’è un aspetto specifico. Sono cresciuto sotto tanti aspetti: riesco a riconoscere meglio ciò di cui ho bisogno sia quando sono in sella che quando sono fuori dalla pista; mi sembra di lavorare meglio perché riesco a comprendere meglio quali sono le priorità e su quali aree devo lavorare. Poi un anno in più di esperienza ti aiuta a conoscere meglio le gomme, gli altri piloti, la categoria e le piste. Quindi direi che sono cresciuto a 360°."

Qual è l'obiettivo stagionale che ti sei prefissato?

"Ancora è presto. Aspetterei di vedere come vanno le prime gare. Però ti posso dire che il mio obiettivo e il mio sogno che voglio raggiungere quest’anno è riuscire ad essere in lotta per il podio e salirci quante più volte possibili. I miei avversari sono fortissimi quest’anno, forse come non mai, però anche io sto crescendo e mi sento forte. Quest’anno si può lavorare bene."

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