Kimi Antonelli: “La mia fidanzata Eliska capisce i sacrifici, ma per vivere assieme è presto”

Kimi Antonelli da pochi mesi è ufficialmente un pilota di Formula 1. Nel circus è già assai apprezzato, ha bisogno di crescere, ancora, tanto, lo farà, con l'aiuto di Toto Wolff che lo ha scelto e lo ha lanciato alla Mercedes. La sua popolarità ha avuto un'impennata nel mese di giugno quando nell'arco di pochi giorni è salito per la prima volta sul podio (terzo in Canada) e poi ha effettuato gli scritti della maturità, la settimana seguente ha superato pure gli orali e si è diplomato, senza scorciatoie. Alla vigilia delle tradizionali gare estive di Spa e dell'Hungaroring, Antonelli ha rilasciato un'intervista nella quale ha parlato di tutto il suo mondo: dagli idoli alla fidanzata, passando per gli squali della F1 e il dubbio di gioventù quando pensava pure a fare il calciatore.
"Eliska, la mia ragazza, capisce i miei sacrifici"
Le parole più belle Kimi le ha dedicate alla sua fidanzata, Eliska, che conosce bene il mondo dei motori perché corre nei kart: "Eliska è una pilota, conosce il mio mondo e capisce i sacrifici. Direi che è presto per vivere insieme. Io sono un ragazzo normale. Credo molto alle relazioni umane. Avevo un bel gruppo di amici a scuola e quando torno a Bologna cerco di passare tempo con loro. Ma non è facile mantenere i rapporti".
Senna, Rossi e Sinner gli idoli di Kimi Antonelli
Poi ha parlato dei suoi idoli. Due erano noti e cioè Valentino Rossi, che gli ha dato diversi consigli preziosi in un incontro qualche tempo fa, e Ayrton Senna, da lui ha scelto il numero 12 per la F1: "Ad Ayrton chiederei come riusciva a superare la paura dopo un incidente, perché quando ti capita un incidente un po' di paura ti prende. Mentre di Valentino vorrei avere la sua capacità di circondarsi di persone giuste".
Il terzo invece lo ha svelato adesso ed è Jannik Sinner, che spera di conoscere al più presto e che è una fonte di ispirazione: "Di lui mi impressione la forza mentale durante le partite, magari quando le cose non stanno andando bene. Quante volte ha ribaltato situazioni difficili?. Guardandolo si impara. Dovevamo incontrarci ad Abu Dhabi, ma mi sono ammalato".

La F1 è come nuotare in un mare pieno di squali
Il 18enne pilota italiano parlando con il magazine del Corriere della Sera ‘Sette' ha ribadito un concetto che aveva già espresso qualche settimana fa, e lo ha fatto con parole chiarissime: "La Formula 1 è come nuotare in un mare pieno di squali, è un attimo cadere nella trappola ed essere mangiato. Me ne sono reso conto a Imola. Li ho capito quanto è importante ricavare tempo per me stesso".