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F1, Sebastian Vettel: “In Ferrari ho fallito. Il motivo? Lotte interne che non avrei dovuto fare”

Alla vigilia del GP di casa al Nurburgring, Sebastian Vettel ha ammesso di aver fallito l’obiettivo prefissatosi al suo arrivo in Ferrari, vale a dire la conquista del titolo iridato di Formula 1, ma ha anche spiegato che gli errori più gravi che ha commesso in questi cinque anni con la Scuderia del Cavallino non sono stati quelli in pista ma probabilmente quelli fuori dalla pista.
A cura di Michele Mazzeo
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Alla vigilia del GP dell'Eifel, undicesimo appuntamento del Mondiale 2020 di Formula 1, che lo vedrà tornare sulla pista di casa del Nurburgring in Germania, Sebastian Vettel fa un bilancio della sua esperienza in Ferrari che si concluderà al termine di questa stagione. Dal 2021 infatti il pilota tedesco passerà all'Aston Martin (che prenderà il posto della Racing Point) mentre a far compagnia a Charles Leclerc sull'altra monoposto del Cavallino ci sarà lo spagnolo Carlos Sainz jr.

Il quattro volte campione del mondo ha ammesso di aver fallito l'obiettivo prefissatosi al suo arrivo nella scuderia di Maranello, vale a dire la conquista del titolo iridato, ma ha anche spiegato che gli errori più gravi che ha commesso in questi cinque anni non sono stati quelli in pista ma probabilmente quelli fuori dalla pista.

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"Non credo che avrò alcun rimpianto guardando indietro – ha dichiarato difatti Sebastian Vettel sul podcast di Formula 1 ‘Beyond The Grid'-. È vero che ho fallito perché mi ero prefissato la missione di vincere il Mondiale con la Ferrari. Ho fallito – ha ammesso il driver di Heppenheim –. Non sono riuscito a farlo. Ci sono cose che avrei dovuto fare meglio. Cose che forse avrei dovuto vedere prima. Lotte che non avrei dovuto portare avanti – ha rivelato –. Ma poi di nuovo, penso che tutto quello che è successo mi abbia portato dove sono ora.

E non sto parlando di cose accadute in pista – ha poi spiegato il 33enne tedesco –. Molte persone considerano il mio punto più basso quando ho perso la macchina a Hockenheim con la pista metà bagnata e metà asciutta, ma non mi riferisco a cose del genere. Sto più parlando di quello che è successo fuori pista. Ma, sì, se sono giusto e duro, allora ho fallito – ha ribadito –. C'erano ragioni? Probabilmente sì, ma non li accetto come scuse. Quindi – ha concluso a riguardo – qualunque cosa sia successa, immagino, mi ha fatto fare un passo avanti".

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