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F1 Ferrari, l’ad Camilleri conferma Mattia Binotto: “Tagliare teste non è la soluzione ai problemi”

Dopo le pessime prestazioni della Ferrari nel Mondiale 2020 di Formula, l’amministratore delegato del Cavallino Rampante Louis Camilleri analizza la crisi delle rosse confermando di fatto il team principal Mattia Binotto anche per il futuro: “Ho piena fiducia in lui e la sua squadra. Si chiede che la testa rotoli, ma non è questa la soluzione. Ciò di cui abbiamo bisogno è stabilità e concentrazione”.
A cura di Michele Mazzeo
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Dopo le pessime prestazioni della Ferrari nella stagione in corso e il progetto SF-1000 fallito, in molti pensavano ad un cambio ai vertici della scuderia di Maranello. Ma alle parole dette da Mattia Binotto alla vigilia del GP d'Italia ("Non mi sento messo in discussione") sono seguite quelle dell'amministratore delegato della Ferrari S.P.A. Louis Camilleri che ha di fatto confermato il team principal anche per il futuro.

In un'intervista rilasciata al quotidiano statunitense New York Times, il ceo del Cavallino Rampante ha infatti analizzato il difficile momento vissuto dal team di Formula 1 spiegando anche qual è il suo piano per riportare al successo le rosse:

"Devo dire che ho piena fiducia in Mattia Binotto e la sua squadra – ha infatti detto Camilleri al prestigioso giornale newyorkese-. I risultati non sono lì a dimostrare quello che sto dicendo, ma queste cose richiedono tempo. Purtroppo in passato c'è stata troppa pressione e una storia di persone che sono state lasciate andare. C'era un po' un'atmosfera da porte girevoli e io sto mettendo fine a questo. 

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Ciò di cui abbiamo bisogno – ha poi proseguito l'amministratore delegato della Ferrari – è stabilità e concentrazione. Se guardi al periodo di vittorie dei campionati della Red Bull, la Mercedes oggi, oltre al talento, una delle cose fondamentali che avevano era proprio la stabilità, e questo è qualcosa che francamente è mancato al nostro team.  

Se guardo indietro – ha aggiunto il manager maltese – all'epoca di Jean Todt, Michael Schumacher, Ross Brawn e tutti quei ragazzi, ci sono voluti sei anni per arrivare a quello che alla fine sono diventati: una fenomenale squadra vincente . Quindi voglio assicurarmi che la stabilità rimanga al suo posto, nonostante l'incredibile pressione che c'è sulla squadra, in particolare dai media italiani, che a volte sono piuttosto brutali, chiedendo che la testa rotoli, ma non è questa la soluzione. Ciò non significa – ha infine concluso Camilleri –, tuttavia, che non prenderemo in considerazione l'inserimento di competenze e risorse aggiuntive nel team esistente.

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