video suggerito
video suggerito

Ducati fa un appello pubblico a Valentino Rossi e Marc Marquez: “Sono passati 10 anni, ora basta”

Dopo i fischi a Marc Marquez al Mugello, Davide Tardozzi interviene pubblicamente e invita tifosi, Rossi e lo stesso Marquez a voltare pagina sul caso del 2015. “Ora basta, servono messaggi positivi”.
A cura di Michele Mazzeo
39 CONDIVISIONI
Immagine

I fischi del pubblico italiano a Marc Marquez durante il weekend del GP d'Italia della MotoGP 2025 al Mugello hanno riacceso una vecchia ferita che, a dieci anni di distanza, non sembra ancora rimarginarsi. Il bersaglio è sempre lo stesso: l'otto volte campione del mondo, protagonista del controverso episodio con Valentino Rossi (presente nel weekend sul circuito toscano per supportare il suo team VR46) nel 2015.

E mentre sul tracciato toscano Marquez vince tutto — Sprint e gara lunga — battendo, dopo l'acceso spettacolare duello iniziale, il più vincente dei piloti tirati su dal "Dottore" e dalla sua Academy, Pecco Bagnaia, dal pubblico arrivano ancora sonori fischi. Non è bastata la tuta rossa Ducati e nemmeno la vittoria in sella a una moto italiana su circuito italiano. Una parte dei tifosi non ha dimenticato. E a prendere posizione è stato Davide Tardozzi, team manager del team ufficiale di Borgo Panigale, che, dopo lo sfogo con eloquenti gesti in pista, ha rotto il silenzio rivolgendosi apertamente a pubblico e protagonisti della vicenda.

Immagine

"Io credo che l'antisportività non sia più giustificabile, è ancora legata al fatto di 10 anni fa. Io credo che sia tempo di passare oltre, di guardare avanti. E credo sia ora soprattutto per Marc e Valentino di trasmettere dei messaggi positivi". Parole nette, pronunciate ai microfoni di Sky nel pre-gara. Tardozzi ha lanciato un appello distensivo, sottolineando come il passato non possa più giustificare certi atteggiamenti: "Io non voglio tornare all'episodio di 10 anni fa, di chi è la colpa o chi ha cominciato prima. La colpa la divido a metà, purtroppo quel che è successo è successo. Sono passati 10 anni, secondo me due super super campioni come Vale e Marc dovrebbero guardare avanti e a me piacerebbe che si dessero la mano prima o poi, perché quel che è successo è successo e non si cambia più".

Immagine

Il messaggio però non sembra essere stato accolto da tutta la tifoseria: al Mugello anche durante la premiazione della gara della domenica, vinta anche in questo caso da Marc Marquez, i fischi sono tornati. E stavolta a parlare è stato lo stesso campione spagnolo, intervenuto ai microfoni di TNT Sport dopo aver festeggiato con la bandiera Ducati al posto di quella spagnola e del numero #93: "Voglio ringraziare Davide (Tardozzi, ndr) perché ieri mi ha supportato molto. Alla fine questo è uno sport e se sei un vero appassionato di moto, puoi supportare il tuo pilota. Puoi tifare ad esempio Pecco e cantare ‘Pecco, Pecco, Pecco' per tutto il tempo e anche questo è bello. E mi piace, perché è l'idolo locale. Ma sì, quelle persone che mi fischiano e che fischiano Alex solo perché il suo cognome è Marquez, o che fischiano la bandiera spagnola perché sono spagnolo… questo non ha senso. Non sono veri tifosi della MotoGP".  Marquez ha poi aggiunto: "Ora voglio godermi questo giorno molto speciale: ho vinto con un team italiano, su una moto italiana e su un circuito italiano".

Immagine

Il richiamo alla sportività da parte di Tardozzi e il tentativo di Marquez di smorzare i toni segnano un punto importante: dopo dieci anni, ciò che è successo nel 2015 non può più essere l'unico filtro attraverso cui leggere le imprese in pista. Lo ha detto la Ducati. Lo ha ribadito il suo team manager. E forse ora è il caso che cominci a dirlo anche chi quell'episodio lo ha vissuto in prima persona.

39 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views