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Elia Viviani è una forza della natura, oro ai Mondiali di ciclismo

L’Italia chiude in bellezza i Mondiali di ciclismo con lo straordinario successo di Elia Viviani nella gara a Eliminazione. È la quarta medaglia d’oro sulla pista di Roubaix, la decima nel complesso. Il neo campione iridato sventola la bandiera tricolore, sorride e dà un bacio alla fidanzata Elena Cecchini che è lì ad attenderlo.
A cura di Maurizio De Santis
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Oro, il quarto su 10 medaglie complessive. L'Italia chiude in bellezza i Mondiali di Ciclismo con lo straordinario successo di Elia Viviani nella gara a Eliminazione. Sventola la bandiera tricolore, sorride e dà un bacio alla fidanzata Elena Cecchini che è lì ad attenderlo. Le passa davanti, si ferma e quella tenera effusione arriva a corredo di una domenica trionfale. L'ennesima soddisfazione dopo l'argento nella Madison che era arrivato poco prima grazie alla coppia ScartezziniConsonni. Dall'acuto di Martina Fidanza all'ultimo exploit sulla pista di Roubaix, è un trionfo azzurro. La cittadina francese che evoca ricordi epici nella tradizione delle due ruote, di muscoli e fatica, di nervi e forza fisica, si rivela prodiga di emozioni per la spedizione azzurra. La selezione nazionale dopo la grande affermazione di Sonny Colbrelli.

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In crescendo. Il finale dell'Italia e di Viviani lo puoi leggere sullo spartito. È musica che ha un ritmo incalzante, trascina, coinvolge, accompagna la prestazione dell'azzurro. La stecca nella parte iniziale (quando non è perfetto e rischia di compromettere l'oro) viene superata nel migliore dei modi. L'interpretazione è da ricordare, da registrare e da rivedere allo sfinimento.

Viviani dà il meglio di sé nella prova che più predilige e lo mostra agli avversari quando decide di cambiare passo, lasciando a tutti le spalle, mettendo le mani sulla gara e tenendola in pugno. Lo vedi pedalare con scioltezza e potenza, sembra quasi si libri nell'aria, piazzando la zampata nel testa a testa conclusivo. Al portoghese Iuri Leitao resta la consolazione della medaglia d'argento mentre il bronzo va al russo Sergei Rostovtsev.

Un argento nella Madison, un argento nello Scratch, un bronzo nell'Omnium alle Olimpiadi e un altro ottenuto nella giornata di sabato alle spalle di Hayter e Gate. L'ultima corsa del Mondiale è la classica ciliegina sulla torta, il capolavoro che vale una medaglia d'oro pazzesca. Lo chiamano il "profeta" e profetica è stata la scelta del ct, Villa, di risparmiarlo proprio nella Madison. È nella storia, lo ha meritato.

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