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Vialli non ce la fa a guardare, la reazione mentre l’Italia batte i rigori contro l’Inghilterra

L’Italia batte per prima dal dischetto ancora una volta. Vialli si volta di spalle, non ce la fa a vedere la sequenza dei calci di rigore dell’Italia contro l’Inghilterra. Lo aiutano gli umori della folla e quando Donnarumma para il tiro di Saka dà una sbirciata per rendersi conto di cosa sia successo. Ha una sensazione ma quasi non ci crede.
A cura di Maurizio De Santis
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"Non ce la faccio, non posso guardare". Devono essere state queste le parole sussurrate da Gianluca Vialli a Roberto Mancini che s'avvicina a lui pochi istanti prima che siano battuti i calci di rigore. È il momento, l'immagine della sequenza videoclip che spiega bene come l'ex attaccante abbia vissuto il momento più importante della finale tra Italia e Inghilterra. È una delle scene più belle ed emozionanti del "Sogno Azzurro" il documentario trasmesso sulla Rai che ha raccontato, passo dopo passo, il dietro le quinte dell'avventura vissuta dagli Azzurri dal debutto contro la Turchia fino al match di Wembley e all'apoteosi del trionfo.

Il discorso da brividi dell'ex "bomber e fratellino" (così il ct ha definito il rapporto di amicizia che li lega dai tempi della Sampdoria) regala solo alcune sfaccettature dell'umanità e dell'empatia trasmesse dal capo delegazione alla squadra. Lo ascoltano in religioso silenzio, pendono dalle sue labbra, lo ritengono un leader nello spogliatoio. Ogni parola, semplice ed efficace, arriva diritta al cuore. Gli Azzurri lo lanceranno oltre l'ostacolo contro la Spagna e più ancora contro i Tre Leoni, resistendo alla forza d'urto dei padroni di casa e poi rimontando il match con il gioco e la forza dei nervi saldi. Soli contro tutti, in quell'impianto ‘sbilanciato' per la presenza di almeno sessantamila tifosi d'Oltremanica e uno spicchio tricolore.

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L'Italia batte per prima dal dischetto ancora una volta. Gerard Piqué ne ha fatto una questione personale e materia di discussione, sostenendo che una cosa del genere sia un vantaggio di cui gli Azzurri hanno beneficiato sia contro le Furie Rosse sia in finale. Gli inglesi hanno perfino inscenato una petizione patriottica all'insegna del "rigiochiamo la gara". L'esito del campo dice che non ci sono ombre sul successo della Nazionale che ha fatto la storia disputando una grande prestazione sotto il profilo mentale e tattico, dimostrando un'ottima capacità di reazione dopo un avvio shock per il vantaggio lampo di Shaw.

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Vialli si volta di spalle. Nemmeno lui intuisce subito che l'ultima parata di Donnarumma (eletto miglior calciatore del torneo) ha regalato la Coppa all'Italia. Non guarda, lo aiutano gli umori della folla che scandisce i tiri dal dischetto. E quando Saka si presenta dagli undici metri ma si lascia ipnotizzare dalle mani grandi e dalla stazza di Gigio ha un attimo di esitazione: Vialli gira la testa verso il maxischermo dello stadio di Wembley. Dà una sbirciata per rendersi conto di cosa sia successo. Ha una sensazione ma quasi non ci crede. Poi si gira verso il campo e l'esultanza della squadra impazzita di gioia ha l'effetto di un pizzicotto sulla guancia.

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Luca corre ad abbracciare Roberto e, in lacrime per la commozione, quel loro gesto diventa l'emblema del successo. Sui titoli di coda fa il paio con un altra scena che la dissolvenza della regia sottopone all'attenzione degli spettatori: la reazione del portiere, la stessa che aveva tratto in inganno anche gli italiani davanti alla TV, verrà confermata dallo stesso giocatore che – preso dalla trance agonistica – non si era accorto che la sequenza era finita. Tutto vero. L'Italia è campione d'Europa. E non è solo un Sogno Azzurro.

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