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Tutti gli errori di Mancini che ci sono costati i Mondiali: gravi, molteplici e macroscopici

Tutti gli errori commessi dal ct, Roberto Mancini, in occasione di una partita molto delicata per la Nazionale. Sono stati molti e anche gravi, sui quali medita e adesso pensa alle dimissioni.
A cura di Jvan Sica
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La delusione del ct della Nazionale, Roberto Mancini. Era stato preso per andare ai Mondiali, ha fatto la stessa fine di Ventura.
La delusione del ct della Nazionale, Roberto Mancini. Era stato preso per andare ai Mondiali, ha fatto la stessa fine di Ventura.

Come tutti i giochini, anche quelli psicologici vanno bene una volta, la seconda volta stancano, la terza volta diventano una barzelletta. Prima degli Europei, Roberto Mancini aveva detto che eravamo in grado di vincere la competizione. Tutti a dargli del pazzo con la Nazionale che ci ritrovavamo e che aveva da poco perso Russia 2018. Sappiamo che è andata come lui ha detto. Ma la sua non era una profezia, lo si capiva benissimo, era più un modo per dare una scossa all’ambiente che non credeva più in se stesso, a buttarla in caciara in fondo, per vedere l’effetto che faceva.

Quando abbiamo pareggiato con Bulgaria e Svizzera in autunno e i Mondiali sono diventati una cosa da conquistare, il nostro ct ha usato la stessa tattica, affermando con sicurezza che ci saremmo non solo qualificati ma che avremmo lottato per vincere anche i Mondiali. Ci abbiamo creduto un po’ di più ed è finita che siamo andati agli spareggi. Prima della partita con la Macedonia del Nord, con la testa e le parole chiaramente già a Oporto per la sfida con il Portogallo, altro refrain, la stessa manfrina: "Noi ci andiamo in Qatar e lo vinciamo!". Abbiamo perso contro una squadra che ha semplicemente difeso la porta (attenzione non difeso, ma solo difeso la porta) ed è inaccettabile. Anche per un commissario tecnico che ha appena vinto gli Europei.

Gli errori di Mancini sono stati molteplici e gravi. Non ha ascoltato il campionato. Prima di tutto non puoi non renderti conto che Calabria e Frattesi sono in forma rispetto ad altri che sono in chiaro debito di ossigeno. Uno su tutti Barella, che deve cercare di riposare perché è da un anno che gioca un tempo soltanto, mentre prima sembrava iniziare a correre dal 60’. In secondo luogo non puoi tenere fuori dalla partita di ieri i calciatori più in palla del campionato, Tonali, Pellegrini, Raspadori. Hanno giocato poco in Nazionale e non sono nell’assetto base dell’Italia campione d’Europa? Non è un problema, sono partite che non si vincono con l’esperienza tattica e la conoscenza reciproca, si vincono con la stilla di energia in più.

Un dato è assurdo. In una partita che per le due squadre era la partita della vita, c’è stato un solo ammonito. Questo dice solo una cosa: noi abbiamo giocato con un aristocratico senso di comfort, pensando che prima o poi avremmo segnato e per questo non aveva senso dannarsi l’anima più di tanto. Loro hanno difeso senza affanni eccessivi, senza doverci rincorrere troppo, senza spezzettare il nostro ritmo, senza aggredirci fisicamente, bastava farci arrivare ai 25 metri e difendere la porta, poi noi in qualche modo sbagliavamo qualcosa. È così è successo. Questa mancanza davvero grave nel saper andare oltre quel comfort da vittoria in arrivo è un altro grande errore di Mancini, che non ha saputo o non ha voluto far capire ai calciatori che quella era la partita in cui dare tutto il possibile, quello era il momento in cui lottare con tutto quello che avevano. Un atteggiamento supponente e sciatto che ci ha punito al 92’. Non era paddle, non so se qualche azzurro abbia frainteso.

La prestazione di Lorenzo Insigne è stata al di sotto delle attese. Nel flop contro la Macedonia c'è anche lui.
La prestazione di Lorenzo Insigne è stata al di sotto delle attese. Nel flop contro la Macedonia c'è anche lui.

Anche la lettura della gara è stata terribile da parte del nostro ct. Dovevamo sfondare sulle fasce, per creare disordine nella difesa avversaria e far allontanare dal centro porta i due centrali avversari. Al City di Guardiola chi attacca la porta lo fa senza palla, fronte alla porta e deve toccare il pallone una sola volta, quella in cui deve tirare. Insigne non salta più l’uomo da due anni. Emerson Palmieri si è visto in avanti dal 75’ in poi, dall’altra parte Berardi aveva voglia ma sa solo accentrarsi e ingolfare ancora di più il centro, mentre Florenzi ormai in fascia non ci va più. Restando solo alla serie A, il Milan domina con Hernandez, l’Inter sfonda con Dumfries, anche il bambino Zalewski della Roma, per non parlare di Karsdorp sono il centro del gioco di Mourinho, l’Atalanta vince le partite coi laterali bassi e noi ci permettiamo di far giocare quattro esterni che non creano superiorità, non saltano l’uomo, non disordinano la difesa? Quale calcio guardiamo dalla mattina alla sera?

Italia spuntata. Nazionale senza attaccanti, incapace di segnare (anche) contro la Macedonia.
Italia spuntata. Nazionale senza attaccanti, incapace di segnare (anche) contro la Macedonia.

Infine gli attaccanti. Un allenatore che gestisce il nostro parco attaccanti da anni, non si può non rendere conto che è troppo mediocre e deve creare alternative prima delle due partite della vita. Anche prima di ieri si sapeva che con il trio sceso in campo contro la Macedonia del Nord avremmo fatto una fatica folle a segnare. E quindi non possono essere le occasioni non sfruttate o i casi sfortunati a spiegare la debacle, la non qualificazione ai Mondiali per la seconda volta consecutiva. Gli errori sono tanti, da diversi punti di vista e macroscopici. Serve ripensare a tutto, anche alla strategia comunicativa. Siamo una squadra mediocre e da lì dobbiamo partire. Il gioco è bello quando dura poco, prima che gli altri capiscano e ci ridano appresso.

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