59 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Tre allenatori tedeschi in semifinale di Champions. Il segreto? Organizzazione e costi contenuti

Tuchel del Psg, Nagelsmann del Lispia e Flick del Bayern Monaco. Cosa hanno in comune? Alla guida di 3 delle quattro squadre qualificate alle semifinali di Champions ci sono allenatori tedeschi. Il più “vecchio” è il tecnico dei bavaresi (55 anni), il più giovane e rivelazione della Coppa è il trainer della Red Bull scelto da Rangnick.
A cura di Maurizio De Santis
59 CONDIVISIONI
Immagine

Flick del Bayern MonacoNagelsmann del Lipsia. Tuchel del Paris Saint-Germain. Tre allenatori tedeschi in semifinale di Champions League, un record assoluto per la competizione. Il più "vecchio" è il tecnico dei bavaresi che hanno umiliato il Barcellona: 8-2 il risultato finale del "Libsonazo", dinanzi al quale anche il 55enne trainer dei tedeschi resta stupito. Ha lo sguardo stralunato in panchina e quasi deve darsi un pizzicotto. Tutto vero, Hans. Come nel 2014, in occasione del 7-1 al Brasile: allora era stretto colleboratore di Joachim Löw, ct della Germania.

L'ex Borussia, invece, è a un passo dal fare la storia coi francesi: 46 anni, gemello di Klopp (quanto a concezione del calcio e modo di stare in campo), giunto da bacino della Ruhr con un cuore d'acciaio. Senza non avrebbe potuto reggere a quel finale da cardiopalmo. Prima ha visto sfuggire di mano la qualificazione poi Mbappé, Neymar e il "predestinato" Choupo-Moting lo hanno portato trascinato dall'inferno al paradiso (salvandone il posto…). Julian, ultimo della lista, ha solo 33 anni e alla testa del Lipsia (il laboratorio del calcio che Rangnick avrebbe trasferito anche in Italia se il Milan e Gazidis non gli avessero voltato la faccia) è riuscito nell'impresa di eliminare l'Atletico Madrid e scrivere una delle pagine più interessanti di questa stagione anomala.

Eccezion fatta per il Psg, sia Bayern sia Lipsia sono state allestite secondo costi contenuti. Cento milioni, tanto hanno investito i bavaresi per la formazione che ha schiantato il Barcellona. Meno di Griezmann, che i catalani hanno acquistato per 120 milioni dell'Atletico Madrid. Quanto alla squadra della "Red Bull", il segreto è tutto nell'organizzazione di gioco camaleontica disegnata da Nagelsmann sotto l'egida del suo guru, Rangnick. Quel calcio "liquido" che permette a una squadra di cambiare moduli e sistema a seconda dell'avversario e del momento. Pazzesco… infatti, l'Atletico ci ha capito poco.

59 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views