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Tomiyasu, Dominguez e Barrow: la classe 1998 del Bologna che incanta la Serie A

Il Bologna non stupisce più, è una realtà della Serie A, e buona parte del merito va a Sinisa Mihajlovic e ai suoi “ragazzi terribili” che stanno facendo un ottimo lavoro da un’anno e mezzo a questa parte. La sorpresa maggiore è stata il giapponese Tomiyasu, ormai insostituibile; ma bisogna sottolineare il buon lavoro di recupero fatto con Barrow, arrivato a gennaio dall’Atalanta; e la lungimiranza nell’acquisto dell’argentino Nico Dominguez.
A cura di Vito Lamorte
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Il Bologna non vuole smettere di stupire e dopo l'ottimo finale di stagione dell'anno scorso sta cercando di riconfermarsi anche in un'annata calcistica molto complicata come questa che sta per concludersi. L'arrivo di Sinisa Mihajlovic sotto le Due Torri ha portato un cambio di mentalità importante e i risultati sono evidenti. La vittoria in casa dell'Inter ha riacceso qualche speranza per un posto in zona europea, il sesto varrebbe la qualificazione ai play-off di Europa League ma bisognerebbe tenere in considerazioni altre variabili, e a farsi notare nella gara vinta a San Siro sono stati alcuni dei "ragazzi terribili" di Sinisa. Il tecnico serbo può vantare in rosa gente esperta come Palacio, Danilo e Medel ma è sui giovani che ha fatto un ottimo lavoro di scouting e di inserimento nella rosa.

La scoperta. A spiccare, su tutti, c'è certamente Takehiro Tomiyasu. Il difensore giapponese classe 1998 si è preso la maglia da titolare lo scorso agosto e non l'ha più mollata. Buona corsa, ottime letture e grande intraprendenza in fase offensiva per questo ragazzo che era arrivato con l'alone del mistero e ora è uno dei punti fissi della squadra di Mihajlovic.

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Il gioiello. Un ragazzo che può diventare un calciatore di alto profilo è Nico Dominguez. Questo argentino classe 1998 è arrivato dal Velez Sarsfield e su di lui c'erano i fari puntati di tante ma è stato il Bologna a presentargli il progetto più interessante e questo centrocampista dalle spiccate doti offensive sta iniziando a far vedere tutto il suo potenziale anche in Serie A. Ieri per la prima volta dopo la ripresa ha giocato dal primo minuto ed è entrato nell'azione del secondo e decisivo gol di Barrow con un'apertura al bacio di sinistro sulla corsa del compagno. Sarà uno dei prospetti più interessanti da tenere d'occhio in questo finale di torneo e nel prossimo. Non possiamo tralasciare le buone prestazioni che hanno visto protagonista l'olandese Jerdy Schouten (classe 1997) e lo svedese Mattias Svanberg (1999).

La conferma. Musa Barrow è un profilo già noto ma è da qualche anno in Serie A nonostante la sua giovane età, classe 1998 anche lui. L'attaccante gambiano è cresciuti nelle giovanili dell'Atalanta ma dopo aver capito che per lui a Bergamo non ci sarebbe stato spazio a sufficienza a gennaio ha scelto Bologna. L'impatto con il club emiliano è davvero molto buono con 6 reti in 11 presenze e ora Barrow è uno dei calciatori di riferimento della squadra felsinea. Da sottolineare, chiaramente, anche il buon torneo di Riccardo Orsolini, già uomo-mercato; Andreas Skov Olsen e da ieri il mondo ha conosciuto anche la storia del classe 2001 Musa Juwara.

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