333 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Tardelli è dalla parte di Allegri: “La Juve non sta andando bene, la colpa è dei calciatori”

Mercoledì sera a Roma c’è la sfida contro i nerazzurri. Il derby d’Italia non è mai una partita come le altre, soprattutto se c’è in palio un trofeo. L’unico che la Juve può mettere in bacheca. Tardelli parte da un presupposto: “Fiorentina e Sassuolo giocheranno anche meglio, ma hanno 15-20 punti in meno”.
A cura di Maurizio De Santis
333 CONDIVISIONI
Marco Tardelli si definisce "allegriano" e indica i calciatori come responsabili principali delle difficoltà attuali.
Marco Tardelli si definisce "allegriano" e indica i calciatori come responsabili principali delle difficoltà attuali.

Quarto posto in Serie A, una finale di Coppa Italia che arriva a corredo di una stagione in chiaroscuro, con più ombre che luci. La Juventus che arriva alla sfida con l'Inter porta dietro con sé un carico di aspettative deluse, passaggi a vuoto e scivoloni clamorosi. La zavorra incamerata con un avvio di campionato disastroso ha di fatto bloccato i bianconeri, è successo per il secondo anno consecutivo: prima la qualificazione in Champions strappata all'ultima giornata per il tracollo del Napoli in casa col Verona, poi una rimonta che ha salvato capra e cavoli approfittando del rendimento altalenante dell'Atalanta, delle difficoltà strutturali della Lazio e della Roma che ha faticato a entrare negli schemi e nella testa di Mourinho.

La sconfitta contro il Genoa in rimonta, in pieno recupero, ha solo (ri)dato fiato alle polemiche. Com'è possibile che una squadra del genere, che annovera calciatori di ottimo livello (e soprattutto ben pagati), possa avere blackout di questo tipo? L'ex centrocampista della ‘vecchia signora', Marco Tardelli, ha un'idea. E parte da un presupposto: se c'è qualcuno che va discusso in questa squadra non è il tecnico, Massimiliano Allegri. La lente di ingrandimento va spostata altrove, verso la squadra. E così alla dichiarazione sulla "Juve che non sta andando bene" fa seguito un'affermazione molto netta: "È questione di giocatori, non di allenatore", dice alla Gazzetta dello Sport che lo interroga sul momento difficile del club.

La furia dell'allenatore a bordo campo. La finale di Coppa Italia è l'unico trofeo da mettere in bacheca.
La furia dell'allenatore a bordo campo. La finale di Coppa Italia è l'unico trofeo da mettere in bacheca.

Mercoledì sera a Roma c'è la sfida contro i nerazzurri. Il derby d'Italia non è mai una partita come le altre, soprattutto se c'è in palio un trofeo. Qualunque esso sia. Conterà vincere, fare risultato, metterlo in bacheca e poco altro davvero. In pochissimi ricorderanno come l'hai giocata, sulla carta resterà il tuo nome in caso di successo. Pragmatismo estremo, quello del corto muso e dell'estetica che serve a nulla se non accompagnata dai trionfi. Tardelli lo fa proprio: "Fiorentina e Sassuolo giocheranno anche meglio, ma hanno 15-20 punti in meno… Nel calcio, conta fare punti".

Si dice "allegriano" e lo ribadisce con decisione. Anzi sottolinea come certe critiche nei confronti del tecnico livornese siano ingenerose, incomprensibili e ingiustificate. Il motivo? "Negli anni passati, quando Allegri vinceva, tutti a fine stagione stavano zitti e lui diventava bravo – ha aggiunto l'ex campione del mondo con la Nazionale -. Ora che non corre per lo scudetto, è sempre colpa sua".

333 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views