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Suning ancora nei guai: rate non pagate, condannata dal tribunale a versare 250 milioni

Nuovo problema finanziario per l’azienda proprietaria dell’Inter: perde la causa e dovrà versare l’intera somma non pagata nel 2020.
A cura di Alessio Pediglieri
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Suning, l'azienda che tra le sue proprietà annovera anche l'Inter, è tornata a far parlare di sè per nuovi problemi finanziari chela coinvolgono direttamente. Una delle sue controllate, la PPVT, è stata condannata a pagare circa 250 milioni di euro per il mancato versamento di due rate che dovevano venire saldate nel 2020. L'ennesimo inghippo economico in cui la multinazionale cinese è finita e per il quale dovrà ancora una volta mettere mani al portafoglio, già scarnificato negli ultimi mesi da una recessione economica senza precedenti.

A finire sotto l'occhio del ciclone è la "PPLive Sports" che lavora in Cina, sotto il controllo diretto di Suning, per la gestione dei diritti televisivi sul calcio. Dunque, malgrado poco prima della fine dell'anno, si era vociferato di una ripartenza economica dell'azienda della famiglia Zhang, con una lettera di fiducia e speranza verso i propri dipendenti, ora si ritorna a parlare di debiti e di passivo. L'ultima problematica, finita nelle aule dei tribunali, riguarda non il calcio italiano ma quello inglese perché la PPLive Sports, attraverso Suning, aveva vinto l'appalto per la trasmissione della Premier League in Cina.

Tutto era finito in causa nei mesi scorsi. Da una parte la Premier League che non si era vista più pagare due rate concordate per l'accordo dei diritti tv della Premier in Asia e dall'altro Suning che rivendicava il diritto di recesso per cause di forza maggiore. La stampa inglese ha fatto sapere che in queste ore l'High Court ha alla fine dato ragione alla lega inglese: il mancato pagamento di due rate costerà salato a Suning, pari a 210 milioni di sterline più o meno 250 milioni di euro.

Tanta è la somma che non è mai stata versata nelle casse del campionato inglese che sarebbe dovuta essere saldata più di un anno fa, entro il 2020. Invece, PPLive Sports non ha mai ottemperato all'obbligo che l'azienda cinese aveva definito superato a seguito delle forzate interruzioni legate al Covid-19. Per Suning, queste costituivano causa di forza maggiore e davanti allo stop della Premier League, la società di Zhang aveva fatto a sua volta causa al campionato inglese, indicando nella mancanza di partite una violazione del contratto con la lega.

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