Suarez dall’esame di Perugia alla Liga con l’Atletico: “E la Juve gli ha preferito McKennie”
L'Atletico Madrid ha vinto la Liga. Luis Suarez piange a fine partita, libera così la propria emozione al termine di una stagione intensa. Sull'altra sponda del Manzanarre ha segnato 21 gol in 32 partite giocate in campionato. Le ultime due reti (contro Osasuna e Valladolid) hanno spianato la strada al successo dei colchoneros, respingendo gli assalti di Real e Barcellona. In Catalogna il ‘pistolero' aveva ingoiato il boccone amaro del ‘taglio' e dell'esclusione dalla rosa: i blaugrana non potevano, né volevano, permettersi più un calciatore come lui.
Nel bel mezzo del caos sulle vicende societarie e sull'incertezza per il futuro di Lionel Messi il presidente (allora Bartomeu) decise che la pedina da sacrificare dovesse essere lui che, nel periodo accanto alla Pulce, aveva messo in bacheca bel 13 trofei. "Mi hanno sottovalutato – dirà ai microfoni – e sminuito ma questo mi ha dato grandi stimoli perché volevo mostrare di essere ancora all'altezza di giocare a grandi livelli. Ho conquistato cinque titoli su sette stagioni qui… questo sono io".
Gli ‘suggerirono' di rescindere il contratto e cercare fortuna altrove. Lo fece ma la scelta non fu facile. I bianconeri avevano provato a portarlo in Serie A ma quando a Torino si accorsero che non aveva il passaporto comunitario (anzi, credevano lo fosse già e fu clamorosa la gaffe di Paratici al riguardo che cercò anche su google), che la caselle di extra-comunitari erano tutte occupate (l'ultimo fu McKennie) tentarono di rimediare mettendo in moto la macchina organizzativa di contatti e conoscenze per verificare quanto l'operazione fosse fattibile.
Il resto è nelle carte della Procura di Perugia, nelle intercettazioni filtrate sull'esame farsa all'Università per Stranieri che era stato allestito perché superasse i test nonostante non avesse dimestichezza con l'italiano ("bambino porta cocumella", è uno dei momenti della sessione finiti al vaglio degli inquirenti, che spiegavano bene quale fosse il suo grado di conoscenza della lingua), nell'impossibilità di formalizzare il tesseramento entro la fine del mercato. Saurez va a Madrid, la Juve ripiega su Morata.
Quando l'Atletico bussò alla sua porta non ci pensò due volte. Suarez accettò di rimettersi in gioco, guadagnare di meno e adattarsi a un calcio del tutto diverso rispetto a quello giocato a Barcellona. Il Cholo gli ha dato fiducia e lo ha messo in condizione di essere letale sfruttando le sue caratteristiche. Lui l'ha ripagato alla sua maniera con sudore e sacrificio tanto in allenamento quanto in campo, facendo gol pesanti
