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Spalletti spiega la convocazione di Fagioli dopo la squalifica: “È stata una scelta tecnica”

Spalletti ha parlato in conferenza stampa a Coverciano della scelta di Fagioli tra i pre-convocati per gli Europei e dei tagli prima dell’inizio della competizione.
A cura di Vito Lamorte
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Luciano Spalletti ha parlato in conferenza stampa a Coverciano nel primo giorno di raduno in vista degli Europei al via il 14 giugno. Mancano poco più di due settimane all'inizio di EURO 2024 e la Nazionale italiana dovrà difendere il titolo di campione in carica in Germania.

Il commissario tecnico ha toccato tanti temi forti, dai pre-convocati alle amichevoli con Turchia Bosnia fino alla lista definitiva dei 26 per la spedizione in Germania.

Ci sono state diverse polemiche in merito alla convocazione di Fagioli dopo la squalifica per il ‘caso scommesse' e il CT ha spiegato in maniera chiara: "Innanzitutto è una scelta tecnica, poi per il resto sono due storie un po' differenti rispetto a Rossi. Fagioli ha quella qualità, quell'estro… Gli manca la scocca, lo scontro fisico, ma l'ho convocato per avere a disposizione più cose che ti facciano gestire la partita, il tentativo di trovare più cose per avere la palla noi. Poi il campo valuterà se abbiamo fatto la scelta giusta o quella sbagliata, il ragazzo nell'ultima intervista rilasciata ha detto delle bellissime cose. Ho parlato con lui il giorno della finale di Coppa Italia a Roma, ho avuto fortuna che ci fosse la Juventus così da poterci parlare e mi ha fatto un'ottima impressione. Penso che meriti anche un po' di comprensione, non ha scommesso sulle sue cose ma perché in preda a un momento di difficoltà e non ce la faceva a difendersi da questa tentazione".

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Sui criteri dei tagli il commissario tecnico è chiaro: "I criteri saranno di continuare a guardare quello che ci necessita tenendo di conto di tante cose, abbiamo voluto portare 2-3 calciatori in più proprio per avere la possibilità di sostituire la sorpresa. Non è detto che siccome è andato fuori Acerbi, un giocatore con esperienza e che fa parte di un blocco squadra che può darci qualcosa, va fuori per forza un centrocampista o un attaccante. Di difensori siamo in diversi, possono uscire da qualsiasi reparto. Sarà una scelta difficilissima e dolorosissima per come sono fatto io, ma fa parte del ruolo. Per me lasciare la gente fuori mi uccide, mi dà un fastidio enorme. Io ormai ho un'età che mi porta ad emozionarmi".

Per quanto riguarda chi vestirà la fascia da capitano non ha dubbi: "Il Capitano rimane Donnarumma, poi valutiamo giorno dopo giorno, si possono modificare delle cose ma per ora resta Donnarumma".

Sul modo in cui dovrà giocare la Nazionale Spalletti spiega un po' la sua idea: "Noi prima di tutto vorremmo fare qualcosa di non rigido, abbastanza libero. Dare questa possibilità di libertà di espressione al talento dei giocatori e al contempo avere una squadra organizzata. Più imprevedibilità c'è, più sorpresa diventa per i nostri avversari. Vorremmo saper fare un po' tutte le cose, perché poi qui a Coverciano ci insegnano che i sistemi di gioco non sono più così rigidi, non lo sono mai stati. Giocheremo contro squadre che giocano 4-2-3-1 o 4-3-3, non si piò regalare un uomo a centrocampo: tenteremo di difendere a quattro, di costruire a tre. Si vede che le squadre ora più forti sanno avere questa relazione, questa imprevedibilità nell'andare a prendere le zone in campo. Siamo tutti un po' costruttori e tutti un po' difensori".

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In merito a Scamacca e al lavoro fatto in questi mesi Spalletti ha dichiarato: "Secondo me chi ci ha lavorato e ha costruito qualcosa di differente è Gasperini. Avendolo lì disponibile tutti i giorni, avendoci a che fare tutti i giorni diventa più facile. Io ho bisogno di vedere soprattutto quello che è un sacrificio, quelli che sono dei valori su cui siamo stati educati in generale. L'Italia è un popolo di gente abituato a lavorare, a sacrificarsi. Scamacca per certi versi non mi era piaciuto e per questo a marzo lo lascio fuori, se uno non dà più del massimo diventa difficile esibire un confronto contro le più forti. Poi però ha fatto vedere questa crescita, i gol, più continuità rispetto alle altre volte e anche l'Atalanta ha beneficiato molto di questa sua nuova disponibilità. Io le volte precedenti lo avevo convocato perché Scamacca ha un po' tutto. Ma è un po' pigro, bisogna perda un po' di pigrizia. Magari l'ha persa… Siamo tutti contenti di vedere ciò che ci metterà a disposizione. Io l'ho fatto giocare due volte, sono il primo ad essere felice di quelle che saranno le sue prestazioni".

Infine Luciano Spalletti ha parlato della ‘stanza dei giochi' che è quasi pronta a Coverciano: "La stanza dei giochi è quasi finita, la stiamo allestendo. Dobbiamo toglierci il vizio, la noia di essere benestanti, l'abitudine che sia sempre tutto a posto. Le cose vanno dette ai figli altrimenti prendono vizi sbagliati. Andare a ricercare qualcosa che ti faccia rendere conto del privilegio e del vantaggio di vestire questa maglia che ti dà la giusta misura del contesto. Dopo che capisci questa cosa, bisogna accettare qualsiasi risultato perché tu hai fatto in maniera corretta il tuo lavoro, io non devo per forza andare in prigione per un risultato negativo perché io mi sono sacrificato, mi sono preparato, ho messo tutto in campo. Se c'è quello più bravo di noi gli si fanno i complimenti e si torna a lavorare. Non debbo difendermi dalla volontà degli altri se ho fatto tutto quello che dovevo fare in maniera corretta. Vincere e perdere sono la stessa cosa. Si va sempre a chiedere il massimo altrimenti sei un fallito ma non c'è vincente o perdente, fallito o campione se uno fa le cose in maniera corretta. Vittoria e sconfitta sono lo stesso personaggio che ti porta via dalla realtà: quando ti abitui a vincere sempre poi perdi, quando perdi sempre poi rivincerai e ti accorgerai che la sconfitta ti ha aiutato a sistemare i tuoi errori. Tra questi due estremi c'è il tentativo che vogliamo fare noi di far sentire tutti importanti e al centro di questa festa sportiva. Già mi batte forte il cuore a pensare di essere all'Europeo, visto che non ci sono mai stato. Io non sono geloso di nessuno, se Gigi dice una cosa più importante della mia sono contento. Proveremo emozioni che diventeranno importanti anche se non alzeremo la Coppa e che possa far dire alla gente di essere orgogliosa del nostro impegno e del nostro lavoro. Anche quella per noi sarebbe una vittoria, sarebbe tangibile".

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