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Simone Inzaghi tradito dalle stelle: “Ci penso e mi chiedo come mai la palla non è entrata”

Il tecnico dell’Inter, che assieme ai “suoi ragazzi” esce a testa altissima dal confronto, è deluso. Li avevano dati per spacciati, tornano a casa con un carico di rimpianti e di certezze: “Negli ultimi 25 minuti ancora mi chiedo perché, probabilmente era scritto”.
A cura di Maurizio De Santis
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Inzaghi si dice orgoglioso della gara giocata dalla sua squadra in finale di Champions.
Inzaghi si dice orgoglioso della gara giocata dalla sua squadra in finale di Champions.

Nessuno immaginava che l'Inter potesse arrivare in finale di Champions. E adesso, dopo averla vista giocarla sfiorando una vittoria clamorosa, ti resta addosso quella strana sensazione di tormento che ti toglie il sonno: perché in campionato avresti potuto fare di più e meglio che scivolare fuori dalla corsa scudetto a febbraio e con quasi 20 punti dal Napoli; perché a Istanbul i nerazzurri hanno applicato un calcio tale da tenere testa a uno squadrone allestito senza badare a spese e allenato dal ‘guru' Guardiola; perché Lautaro, Lukaku e la traversa di Dimarco sono grani di sale strofinati sulla pelle, bruciano e fanno male, e ai punti il risultato più giusto sarebbe stato addirittura di 2-1 per l'Inter.

Lo sconforto dell'allenatore per le occasioni mancate.
Lo sconforto dell'allenatore per le occasioni mancate.

Simone Inzaghi, che assieme ai "suoi ragazzi" esce a testa altissima dal confronto, è deluso ma appare sereno. Li avevano dati per spacciati, tornano a casa con la medaglia al collo di secondi in Europa ma un carico di rimpianti e di certezze. La sconfitta può essere un punto di (ri)partenza.

Con la società c'è grande sintonia e ci incontreremo per programmare la prossima stagione – ha spiegato il tecnico nelle interviste -. Si è parlato tanto quest'anno. Siamo stati attaccati… i miei ragazzi sono stati attaccati ma anche le partite perse c'hanno portato fin qui. Con questo spirito, questa organizzazione e questa cattiveria sono sicuro che torneremo a giocarci una finale di Champions.

La conclusione di testa di Lukaku a pochi passi da Ederson.
La conclusione di testa di Lukaku a pochi passi da Ederson.

Rodri ha avuto la freddezza di metterla dentro con una conclusione pregevole. Nessuno dell'Inter è riuscito a fare altrettanto anche da posizione migliore rispetto allo spagnolo. La differenza è tutta qui: il Manchester City ha avuto un'occasione nitida e l'ha sfruttata mentre la sequenza di chance fallite per poca lucidità da parte dei nerazzurri lascia un retrogusto amaro.

Ricordo solo una parata di Onana su Foden – ha aggiunto Inzaghi -. I ragazzi devono essere orgogliosi per il percorso fatto e per aver raggiunto la quinta finale in venti mesi. Hanno giocato di squadra e sono stati perfetti, concedendo poco a una squadra fortissima. Tutto il mondo ha visto che l'Inter ha disputato una partita seria e organizzata.

Rimpianto e orgoglio, i sentimenti e le emozioni di Inzaghi dopo un ko immeritato.
Rimpianto e orgoglio, i sentimenti e le emozioni di Inzaghi dopo un ko immeritato.

Perdere così fa male. Quando arrivi a un passo dal traguardo ma inciampi a pochi metri dalla linea ti senti morire dentro e implodi assieme a quella voglia matta di urlare (ma non puoi) per un gol che sembra fatto.

Negli ultimi 25 minuti ancora mi chiedo perché, probabilmente era scritto. Abbiamo creato tante situazioni da gol  ma siamo mancati quando è stato il momento di rifinirle… La ribattuta di Lukaku e la traversa di Dimarco… ci pensi e ti chiedi come mai la palla non sia entrata.Avendo giocato così una finale, ci vogliamo tornare e abbiamo tutte le possibilità per tornare in finale di Champions.

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