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Sfida scudetto: perché Juve e Inter hanno qualcosa in più di Milan e Roma

Quattro squadre in 7 punti e adesso il confronto diretto Roma-Inter: il campionato ha ritrovato il piacere di una sfida equilibrata per il tricolore. Milan, Inter, Juventus e Roma si giocano la vetta della classifica ma nerazzurri e bianconeri hanno qualcosa in più. Pirlo può contare su una rosa che nessun’altra avversaria ha, Conte sarà senza impegni europei.
A cura di Alessio Pediglieri
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Con la vittoria di San Siro della Juventus sul Milan, la Serie A è tornata ufficialmente a respirare aria di un campionato che da dieci anni a questa parte non viveva un assembramento così importante in vetta alla classifica. In tempi di Covid almeno in classifica non rispettare le distanze è un fatto più che positivo e applaudito da tutti, una ventata di entusiasmo e ottimismo in un momento altrimenti deprimente e difficile per tutti. Il paradosso è stato servito dai bianconeri rinati contro il Milan, fermando per la prima volta il ‘Diavolo' in campionato, complice anche la sconfitta dell'Inter a Genova contro la Samp di Ranieri e il successo della Roma a Crotone.

Le altre, dal Napoli alla Lazio e all'Atalanta, sono al momento tagliate fuori dai giochi in attesa di ritrovare continuità di risultati. In quattro si ritrovano asserragliate in sette punti e siamo alla vigilia di un altro scontro diretto che potrà rimescolare di nuovo le carte, Roma-Inter all'Olimpico in un calendario che offre in contemporanea un interessante Juventus-Sassuolo e Milan-Torino.

Tra le quattro però, chi sembra poter contare su un maggior equilibrio a lunga durata sono il gruppo guidato da Andrea Pirlo e Antonio Conte. Juventus e Inter godono infatti di una rosa più ampia e completa delle avversarie che stanno costruendo sui giovani, sull'entusiasmo del momento e sulla neonata autostima figlia dei buoni risultati.

Non che Milan e Roma non abbiano le credenziali per durare ma da qui al prossimo giugno con il ritorno anche delle coppe europee il filo che lega le quattro migliori di Serie A si potrebbe spezzare. La Juventus ha già dimostrato nella partita di San Siro decisa prima che sul campo, anche dal Covid, di avere a disposizione una rosa più ampia e di qualità. Dalla panchina si sono alzati McKennie e Kulusevski, Demiral, Bernardeschi e Arthur. Di questi, tre arrivano dall'ultimo mercato estivo e tra questi mancavano altri titolari come Alex Sandro, Cuadrado e Morata. In pratica una seconda formazione titolare.

Se per i bianconeri la forza arriva da un gruppo di qualità per i nerazzurri il discorso cambia poco anche se Conte non può contare sullo stesso attuale stato di forma generale. Ma anche per l'Inter il discorso non è differente: Vidal, Eriksen, Sensi, Kolarov, Perisic tutti in panchina sono giocatori capaci di fare la differenza se in condizione. In aggiunta, l'Inter può contare anche su un alleato che le altre non hanno: le Coppe. Senza Europa, giocheranno meno, avranno più tempo a disposizione per affrontare gli impegni di campionato.

Milan e Roma, dunque, già fuori dai giochi? Assolutamente no. I rossoneri hanno pagato ciò che sapevano: l'assenza prolungata di un Ibrahimovic in stato di grazia e una serie importante di infortuni figli di una preparazione ridotta all'osso tra la fine della scorsa stagione in piena estate e la ripartenza dai preliminari di Europa League. Ma Pioli può contare su un gruppo di ribalta, costruito su tanti talenti giovani pronti a cavalcare con entusiasmo il puledro della sfida. Un po' come Fonseca che ha scoperto la certezza di un progetto importante nei nuovi nomi giallorossi. Come Ibanez, Lorenzo Pellegrini, Villar o Mayoral che, aggiunti alla vecchia saggezza dei soliti Mkihtaryan, Dzeko e Pedro tengono la Roma in alto.

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