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Sette c.t. in sette anni, adesso sulla panchina dell’Olanda c’è ancora Van Gaal

Per la terza volta Louis Van Gaal è il commissario tecnico dell’Olanda. Era andato in ‘pensione’, ma a 70 anni torna in pista perché al richiamo della nazionale non poteva dire di no: “Fossi stato il presidente federale avrei scelto me stesso. I calciatori devono abituarsi al mio metodo. Voglio vincere i Mondiali in Qatar”.
A cura di Alessio Morra
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C'è una panchina molto scomoda ed è quella dell'Olanda che negli ultimi sette anni ha visto avvicendarsi la bellezza di sei Commissari Tecnici, certo qualcuno era ad interim, ma il numero è comunque enorme se si pensa che ci sono nazionali capace di tenersi selezionatori per sei, otto o dieci anni. Quella oranje è diventa quasi una panchina mordi e fuggi e lo è diventato dopo l'addio di Louis Van Gaal che dopo il terzo posto dei Mondiali 2014 disse sì al Manchester United prima di annunciare il suo ritiro. Ma la pensione non fa per LVG che alla chiamata della federazione per il terzo mandato non ha detto di no e ora proverà a ritornare ai vertici.

Per la terza volta si siede sulla panchina della nazionale dei Paesi Bassi Van Gaal, la prima esperienza fu fallimentare – non si qualificò per i Mondiali – la seconda indimenticabile – terzo posto nel 2014. Ora deve ricostruire una nazionale mollata su due piedi da Koeman e non eccelsa con de Boer, dimessosi dopo gli Europei. A 70 anni c'è il Van Gaal ter, il c.t. con il sorriso ha detto che vuole vincere i Mondiali e che si sarebbe scelto fosse stato il presidente federale: "Se fossi stato nei panni della Federazione anche io mi sarei scelto. I sondaggi indicano che ho ancora molti estimatori. Il mio obiettivo è di diventare campione del mondo e voglio trasmetterlo ai miei calciatori".

Infine il nuovo c.t. dell'Olanda ha spiegato che i suoi nuovi calciatori dovranno adattarsi al suo modulo, e anche dichiarato di aver parlato con cinque calciatori, probabilmente quelli più importanti (incluso lo juventino de Ligt): "Non lo faccio per me stesso, ma per aiutare il calcio olandese. Ho già parlato con cinque giocatori che mi hanno detto che sono felici di avermi qui perché in questo momento hanno bisogno di chiarezza. I calciatori devono abituarsi al mio metodo, mi percepiscano come severo perché i media parlano di me in questo modo. Anche io mi considero severo, ma allo stesso tempo sono giusto e onesto. È stato un onore servire la nazione quando mi hanno chiamato nel 2000 e nel 2012 e adesso lo è ancora di più".

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