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Sabatini rincara la dose sull’Inter: “Già allora qualche scricchiolio, Zhang non ha entusiasmo”

Walter Sabatini, oggi ds del Bologna, tra il 2017 e il 2018 ha ricoperto il ruolo di responsabile dell’area tecnica di Suning di cui fa parte anche l’Inter e lo Juangsu: “La famiglia Zhang mi ha trattato sempre benissimo, ma alcuni problemi già si intravvedevano. Un presidente dev’essere anche tifoso della propria squadra”
A cura di Alessio Pediglieri
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Walter Sabatini, attuale direttore sportivo del Bologna, è ritornato a parlare anche del suo passato nella dirigenza nerazzurra, nelle prime battute dell'insediamento della famiglia Zhang quando venne chiamato anche lui a ‘corte' tra il 2017 e il 2018. Un'avventura suggestiva e stimolante che però lasciò, per poi pentirsi tempo dopo considerando l'addio un'occasione persa, malgrado a distanza di anni e davanti a quanto sta accadendo ai nerazzurri, non del tutto sbagliata.

A poche ore dalle parole dure di Javier Zanetti, vicepresidente nerazzurro che ha tolto il velo sulla difficile situazione dell'Inter di Suning parlando direttamente ai tifosi, anche Walter Sabatini ritorna sul suo interludio nerazzurro, quando si era da poco insediata la famiglia Zhang e gli albori di un ridimensionamento economico per non fallire erano lontanissimi: "Eppure qualcosa si intravvedeva, c'era già qualche scricchiolio" riferisce alla Gazzetta il ds del Bologna.

Se Zanetti ha puntato il concetto sulle difficoltà attuali della dirigenza e non ha dimenticato l'abbraccio doveroso ad una icona come Oriali, da oggi fuori dalla società nerazzurra, Sabatini riavvolge il nastro dei ricordi e spiega i motivi della scelta fatta, non senza rammarico in un momento in cui era al centro dei progetti della famiglia Zhang sia in Italia che in Cina: "Oggi mi pento ad aver lasciato l'Inter, mi hanno sempre trattato benissimo, in Cina ero spesso ospite a casa della famiglia Zhang"

Non si lascia mai un club come l'Inter, ho commesso un peccato mortale nell’andar via. Però qualche scricchiolio già si sentiva: Zhang non è un tifoso, non ha l'entusiasmo giusto. Un proprietario non dev'essere per forza fanatico ma un po' di  tifo sì

Ed è ciò che il popolo interista rivendica alla famiglia proprietaria di Suning, la mancata presenza costante sul ‘territorio', vicino al club e alla squadra per dare continuità al progetto, intervenire nell'immediato, vivere la realtà, soprattutto se difficile: "Chi è stato ceduto difficilmente verrà sostituito all'altezza, Hakimi e Lukaku sono importanti. Confido però in Simone Inzaghi che ha un'idea di gioco ben precisa. Poi, il campionato verrà segnato anche da un'altra variabile, il pubblico"

Sarà una stagione molto più equilibrata e con una incognita che potrebbe creare nuove situazioni: giocare senza tifosi è come fare una partita a Subbuteo, con il clima del pubblico molto cambierà nel bene e nel male

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