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Rocchi svela il messaggio che gli ha scritto Di Bello la mattina dopo Lazio-Milan: “È mortificato”

Il designatore Gianluca Rocchi analizza gli episodi controversi di Lazio-Milan e svela il messaggio che il contestato arbitro Marco Di Bello gli ha inviato la mattina dopo il match: “Mi dispiace”.
A cura di Paolo Fiorenza
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L'ultima puntata di Open VAR, il programma di DAZN che fa sentire gli audio delle comunicazioni tra gli arbitri e la sala VAR di Lissone, si è incentrata su Lazio-Milan, anticipo del venerdì sera finito con tre espulsioni e polemiche roventi da parte biancoceleste. Nella bufera l'arbitro Marco Di Bello, che prima è stato attaccato duramente da Claudio Lotito subito dopo la fine del match e poi è stato coperto di "insulti e minacce social", come denunciato dalla moglie. "È mortificato, sa di aver fatto una prestazione che poteva essere decisamente migliore", spiega il designatore Gianluca Rocchi, che svela il contenuto del messaggio che il 42enne fischietto brindisino gli ha inviato la mattina dopo il match.

Le proteste dei giocatori della Lazio nei confronti dell'arbitro Di Bello
Le proteste dei giocatori della Lazio nei confronti dell'arbitro Di Bello

Le immagini mostrano i momenti controversi di Lazio-Milan, vinta 1-0 dai rossoneri. Prima il rigore non concesso ai biancocelesti per la scivolata di Maignan su Castellanos, episodio in cui secondo Rocchi deve prevalere la decisione del campo sul VAR – come da protocollo – e che giudica corretta: "Episodio molto al limite, noi siamo per l'idea di essere d'accordo in questa valutazione, perché diamo più importanza al fatto che giochi il pallone che non la dinamica successiva. Vi dico anche molto onestamente che anche se fosse stato concesso il rigore sarebbe stato silent check (e non on-field-review, non essendo errore chiaro ed evidente, ndr), pertanto avremmo accettato la decisione del campo. Non è da VAR, perché rimane un'interpretazione".

Poi si passa alla seconda ammonizione di Pellegrini per aver fermato Pulisic dopo che il milanista gli aveva rubato palla non fermandosi dopo la manata di Bennacer a Castellanos che aveva fatto crollare a terra il laziale. Anche qua sostanzialmente Rocchi assolve Di Bello: "Credo che lui non abbia neanche avuto fisicamente il tempo (di fermare il gioco, ndr), perché è più attratto dal secondo episodio, che è il doppio giallo, che nonostante tutto è corretto. Qui secondo me è più una dinamica tra calciatori".

Infine le altre due espulsioni in pieno recupero di Marusic e Guendouzi: Rocchi non entra nel merito delle decisioni e dei motivi che hanno spinto Di Bello a cacciare dal campo i due biancocelesti ("non voglio esprimermi più di tanto, c'è il giudice sportivo, il rapporto dell'arbitro è cosa sua non mia, l'importante è che abbia scritto tutto"), ma spiega alla fine del suo intervento perché il fischietto pugliese ha ricevuto un giudizio non positivo sul suo operato venerdì all'Olimpico.

"Qui se devo fare un appunto, non dobbiamo nasconderci, è stato più il controllo della partita dove lui ha avuto qualche problema e oggettivamente si poteva fare meglio – spiega il designatore, che poi difende sul piano umano Di Bello e svela il messaggio che ha ricevuto da luiHo letto un po' di cose in questi giorni che non sono state tenere nei suoi confronti. La mattina dopo mi ha scritto un messaggio, in cui mi diceva: ‘Mi dispiace, ho perso un po'… mi rincresce la situazione, perché potevo fare meglio'. Quindi la cosa che mi fa dispiacere è quando vedo aggressioni mediatiche e verbali all'arbitro di turno, come se l'arbitro non si rendesse conto di quel che ha fatto. Lui è mortificato, perché giustamente sa di aver fatto una prestazione che poteva essere decisamente migliore. Provvedimenti? Dobbiamo recuperarlo prima possibile, non è che dobbiamo lasciare nessuno indietro".

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