Riecco Osimhen con la maschera disegnata in 3D: quando tornerà in campo
Studiata, progettata, calibrata con una precisione al micron (millesimo di millimetro) grazie alla scansione in 3D effettuata sulla faccia del calciatore e consegnata nel quartier generale del Napoli. La maschera protettiva sul volto sorridente di Victor Osimhen è un altro passo verso il ritorno in campo, verso quella normalità che s'è interrotta bruscamente nella serata nefasta di San Siro contro l'Inter (il 21 novembre scorso). La testata presa da Skriniar fu tremenda e il calciatore costretto a ricorrere all'operazione per sanare le lesioni subite.
Il professore Gianpaolo Tartaro eseguì l'intervento di chirurgia maxillo-facciale ("aveva 20 fratture e un occhio fuori dall'orbita"), la prognosi stimata fu di 90 giorni e si è dovuto attendere che il viso, tumefatto per le fratture multiple provocate dal trauma violento, si sgonfiasse prima di modellare il presidio terapeutico al computer così da adattarlo ai tratti somatici e alle esigenze dell'attaccante.
Potere della tecnologia, dell'alta professionalità associata alle conoscenze mediche. La maschera, performante e altamente protettiva, è stata realizzata in carbonio e kevlar dallo staff del dottor Roberto Ruggiero, ortopedico partenopeo che con il suo centro di Cardito (in provincia di Napoli) ha seguito tutti i dettagli e i passaggi in sede di assemblaggio, coadiuvato nel lavoro dalla progettista Roberta Ruggiero e dal dottor Bruno Carrubba.
Quali sono i benefici per il giocatore? Le linee di frattura localizzate sulla parte sinistra del viso del calciatore verranno "scaricate" sulla struttura che ha punti di appoggio sul lato destro del volto. Una sorta di ponte-cuscinetto che tiene l'ex Lille al sicuro da eventuali, ulteriori colpi subiti in maniera fortuita. In buona sostanza, grazie alla maschera da utilizzare nel corso della fase di recupero, Osimhen potrà allenarsi senza timore di farsi male di nuovo né peggiorare la situazione.
L'utilizzo della maschera accorcia i tempi per tornare a disposizione di Luciano Spalletti? È sicuramente un aiuto importante ma per adesso la punta del Napoli potrà solo serrare i ritmi di lavoro per rientrare effettivamente in squadra. Per farlo anche in partita gli servirà ancora un po' di tempo, che il callo osseo sia abbastanza consolidato da avere il via libera anche per calarsi nel clima campionato. Non molto, secondo le più ottimistiche previsioni anche a fine gennaio. Ma l'ultima parola spetta al club e al dottor Raffaele Canonico, responsabile dello staff medico dei partenopei.