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Regola rarissima sul calcio di rigore in Champions femminile: l’arbitro allontana tutte e ha ragione

In molti avevano pensato che l’arbitro Ivana Martincic si fosse comportata in maniera incomprensibile in occasione del calcio di rigore segnato dal Chelsea contro il Lione nel quarto di finale di Champions League femminile, invece ha applicato il regolamento alla perfezione. È un’eventualità molto rara, disciplinata dalla Regola 14 Comma 1 del regolamento del gioco del calcio.
A cura di Paolo Fiorenza
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Impresa strepitosa del Chelsea femminile, che in un drammatico quarto di finale di Champions League è riuscito ad eliminare il Lione detentore del trofeo. Le Blues avevano vinto in trasferta per 1-0 all'andata in Francia, risultato eguagliato giovedì sera dalle transalpine in uno Stamford Bridge gremito, con la successiva coda dei tempi supplementari che dunque si è resa necessaria. Lì sembrava fatta per il Lione, portatosi sul 2-0 al 110′, quando a tempo quasi scaduto l'arbitro ha concesso un calcio di rigore alle padrone di casa, che dopo lunga revisione al VAR hanno segnato all'ottavo minuto di recupero il gol dell'1-2 che ha portato la sfida ai penalty.

Qui è diventata straordinaria protagonista Ann-Katrin Berger, portiere del Chelsea recentemente guarita da una recidiva del tumore alla tiroide, che ha parato due conclusioni dal dischetto delle avversarie e ha dato alle Blues la qualificazione alla semifinale di Champions contro il Barcellona, che ieri ha fatto fuori la Roma. Il match è stato peraltro caratterizzato da un episodio inusuale verificatosi in occasione del calcio di rigore realizzato al 128′ da Maren Mjelde che ha rimesso la doppia sfida in parità e reso necessaria l'appendice dei penalty.

Il Chelsea ha beneficiato all'ultimo respiro della decisione arrivata dopo l'intervento del VAR: l'arbitro Ivana Martincic ha ritenuto che Vicky Becho avesse commesso fallo su Lauren James e dunque Mjelde – dopo che il recupero da due minuti iniziali era arrivato a otto a causa della revisione – ha avuto la chance di tenere vive le speranze delle Blues e non l'ha sprecata, realizzando il penalty con una conclusione perfetta nell'angolino alto che non ha dato chance di intervento al portiere del Lione Christiane Endler.

Tuttavia in molti, sia sugli spalti che alla TV, sono rimasti interdetti nell'osservare quanto disposto dall'arbitro nella circostanza: Martincic ha fatto allontanare dal limite dell'area tutte le calciatrici di entrambe le squadre, lasciando tutta sola e libera di concentrarsi bene la capitana della Norvegia Mjelde. Non essendo un calcio di rigore della sequenza finale, qualcuno si è chiesto il perché di quella decisione e se fosse un errore procedurale. In realtà è esattamente il contrario: l'arbitro ha applicato alla perfezione il regolamento, in una eventualità che peraltro è molto raro che accada.

La discriminante rispetto ai classici calci di rigore concessi durante una partita è stata che il tempo di gioco, incluso il recupero, fosse già scaduto e dunque il penalty in questione sarebbe stato l'ultima azione del match. Con la conseguenza che non ci sarebbe stata alcun ulteriore tocco del pallone valido – in caso di parata, palo o traversa – sia da parte di un'attaccante che di una difendente. Dal che l'ulteriore conseguenza che era assolutamente inutile che le calciatrici di entrambe le squadre si sistemassero a ridosso del limite dell'area di rigore, cosa che dunque l'arbitro ha disposto non avvenisse.

La regola in questione che Martincic ha applicato è la numero 14 comma 1 del regolamento ufficiale del gioco del calcio ("Il Rigore – Procedura"), che stabilisce: "È concesso un ulteriore recupero per l'esecuzione e il completamento di un calcio di rigore alla fine di ogni tempo della partita o dei tempi supplementari. Quando è concesso questo ulteriore recupero, il calcio di rigore è completato quando, dopo che il pallone è stato calciato, smette di muoversi, finisce fuori, viene giocato da qualsiasi giocatore (incluso il tiratore) diverso dal portiere, oppure l'arbitro interrompe il gioco per un'infrazione del tiratore o della sua squadra. Se un giocatore della squadra difendente (incluso il portiere) commette un'infrazione e il rigore viene sbagliato o parato, il rigore viene fatto ribattere".

La Regola 14 Comma 1 del regolamento del gioco del calcio: è dedicata ai rigori
La Regola 14 Comma 1 del regolamento del gioco del calcio: è dedicata ai rigori

Dunque nessun errore o condotta bizzarra dell'arbitro Martincic, ma anzi un'ottima conoscenza del regolamento: la partita si sarebbe conclusa non appena il rigore fosse stato segnato o parato o sbagliato, dunque nessun'altra calciatrice sarebbe stata autorizzata a toccare il pallone a parte la rigorista e il portiere, prima che venisse fischiata la fine del match.

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