La straordinaria favola di Ann-Katrin Berger, dal cancro alla semifinale di Champions League

A distanza di soli sette mesi dopo essersi sottoposta alle cure per combattere il cancro alla tiroide, il portiere del Chelsea Ann-Katrin Berger è riuscita a trovare la chiusura perfetta del cerchio per ciò che può essere definita senza alcun dubbio una delle più belle favole sportive di sempre: è diventata la splendida protagonista del quarto di finale di Champions League femminile parando due rigori al Lione, detentore in carica del trofeo.
La 32enne tedesca è stata l'autentica eroina in una notte divenuta memorabile a Stamford Bridge per il Chelsea e per se stessa in uno dei momenti topici della stagione attuale. Dopo l'andata in Francia, con la vittoria in trasferta delle ragazze guidate da Emma Hayes, giovedì 30 marzo è andato in scena a Londra un ritorno di quarto di finale incandescente: nei 90 minuti regolamentari è stato il Lione al 77′ con Gills a pareggiare i conti, trascinando il match ai supplementari. Dove al nuovo allungo francese arrivato al 110′ con Dabritz, in un drammatico assalto finale, è arrivato il gol per le inglesi al 128′ minuto che ha obbligato ai calci di rigore.
E in quell'istante è stata Ann-Katrn Berger a prendere in mano la situazione: il portiere del Chelsea è riuscita a parare ben dure tiri dal dischetto, a Wendie Renard e Lindsey Horan permettendo al club inglese di qualificarsi per le semifinali di Champions League. Un trionfo sportivo ma anche, e soprattutto umano, per Berger che solo ad agosto le era stata diagnosticata una recidiva cancerosa alla tiroide, malattia che si era ripresentata dopo 4 anni di distanza dalla prima guarigione.
Una vera e propria mazzata professionale e personale che ha costretto Berger a sottoporsi a nuove terapie per superare il male. Forza di volontà e determinazione che hanno compiuto il nuovo miracolo: in poco più di un mese si è ripresentata in allenamento per poi tornare al suo posto da titolare tra i pali nel match di campionato contro il Manchester City. Fino all'acme della straordinaria favola umana e sportiva di giovedì sera con i due interventi risolutori di fronte ai tiri dal dischetto elle avversarie.
“È una persona che si esalta nei momenti fondamentali" l'ha elogiata il tecnico del Chelsea femminile, Emma Hayes: "Ho sentito che questo era il suo momento dopo tutto quello che ha passato. Lo ha fatto per tutta la sua vita e per tutta la sua carriera. Probabilmente è il miglior portiere para-rigori con cui abbia mai lavorato, quindi eravamo serene. Anche in allenamento, ogni giorno, tutte le sue compagne odiano affrontarla per quanto è brava".
Ann-Katrin Berger non si è mai nascosta e non si è mai rifiutata di parlare della sua malattia, divenendo anche una paladina e un punto di riferimento per i malati di cancro: "Mi piace parlarne, è un argomento di cui nessuno ama discutere, ma la mia posizione è importante e e penso di poter aiutare molte persone" aveva detto in una recente intervista dopo aver superato anche la recidiva alla tiroide.
"Non sono qui a dire che tutto sia semplice, facile. Perché non lo è affatto. Ma qualunque sia il problema se hai un obiettivo principale in testa puoi vincere, combattere e ottenere ciò che vuoi. L'ho fatto io, che non sono un eroe. Quindi, perché non possono farlo anche tutti gli altri?"























































































































































































































































































