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Quanto guadagna un arbitro dalla Serie A alla Champions: stipendio fisso e gettone di presenza

I guadagni degli arbitri in Italia variano sensibilmente tra la Serie A e le altre categorie: soltanto nel massimo campionato – infatti – ai fischietti è riconosciuta una parte fissa, alla quale si aggiunge una diaria per ogni partita arbitrata. I match di Champions League sono quelli più remunerativi, mentre dell’intera “squadra arbitrale” chi porta a casa il compenso minore è il quarto ufficiale.
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Nel caso degli arbitri, quando si dice che un errore “costa caro” lo si intende alla lettera: spesso i direttori di gara che in Serie A incappano in una serata negativa vengono tenuti lontano dai campi per una o due partite, in modo da proteggerli dalle polemiche e permettergli di ritrovare la serenità necessaria a tornare a fischiare. Ma questa “sospensione” ha anche un certo peso economico. Ogni match frutta infatti a un arbitro 3.800 euro lordi, che moltiplicati per le 15-16 volte che un fischietto scende in campo da arbitro centrale in una stagione, fanno circa 60mila euro. Cifra dalla quale ogni arbitro spera di dover sottrarre meno prestazioni possibili, e pertanto resta nel suo interesse anche economico cercare di sbagliare il meno che può per tenere alto il suo stipendio stagionale.

Quanto guadagna un arbitro di Serie A: il compenso fisso

Stipendio che comunque parte da una base fissa che varia a seconda dell’anzianità. Un arbitro internazionale riceve come base di partenza 80mila euro all’anno come “diritti di immagine”. Poi si procede a scalare: per quelli con più di 71 partite all’attivo il fisso è di 72mila euro, chi ha diretto tra le 51 e le 71 gare nel massimo campionato guadagna 62mila euro, quelli tra le 26 e le 50 partite portano a casa ogni anno 55mila euro, e chi ne ha arbitrate meno di 25 “solo” 45mila euro. Somme che vengono percepite dai fischietti tramite partita iva, e che quindi vanno intese come lorde, in una sorta di co.co.co che lega gli arbitri alla Federazione.

Lo stipendio di un arbitro in Champions League

I più “ricchi” in assoluto sono gli arbitri che scendono in campo in Champions League: una partita europea, come quella di un Mondiale, vale dai 4800 euro ai 5800 euro. Per gli arbitri l’Uefa prevede anche 200 euro al giorno, dalla partenza al rientro, più altri 200 euro una tantum come rimborso forfettario extra.

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I rimborsi per Coppa Italia e Supercoppa

Ci sono poi delle diarie diverse per quanto riguarda la Coppa Italia. La retribuzione varia in base ai turni: mille euro fino agli ottavi, poi 1.500 per i quarti, 2.000 per le semifinali e 3.800 (come una partita di Serie A) per la finale. Stessa cifra anche per chi fischia nella Supercoppa. A questo si aggiunge, in ogni caso, il rimborso per vitto e alloggio che la Figc eroga per le trasferte.

Quanto guadagnano assistenti e Var

Molto più bassa è la base fissa per gli assistenti, la cui carriera è separata da quella degli arbitri. Va dagli 8mila euro dei neopromossi ai 24mila degli internazionali, ai quali si sommano mille euro per ogni match. Il quarto ufficiale di gara porta invece a casa 500 euro. Da qualche anno nel tariffario è stata inserita anche la sezione Var: l’arbitro che si trova in sala davanti al monitor per correggere i “chiari ed evidenti errori” riceve 1.500 euro per ogni match monitorato, mentre il suo assistente ne guadagna 700.

I rimborsi in Serie B e C e nelle serie minori

In Serie B il compenso assicurato è di 1700 euro a partita, ai quali si aggiunge – anche in questo caso – un rimborso chilometrico. Dalla Serie C un arbitro può ottenere 200 euro a partita in trasferta con 2 buoni pasto da 30 euro ciascuno, e rimborso spese di 0,21 centesimi per ogni chilometro di viaggio, che può arrivare 600 chilometri, essendo la designazione di carattere nazionale. In Serie D vengono riconosciuti anche i buoni pasto.

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Nelle serie giovanili nelle categorie di Giovanissimi, Allievi e Juniores, gli arbitri ricevono dei rimborsi spese a seconda delle distanze percorse tra l’abitazione e il centro sportivo. Le Sezioni cercano di ottimizzare queste spese assegnando a ogni arbitro partite che si disputano quanto più possibile vicino alla loro casa. Le cifre per i fischietti alle prime armi vanno dai 30 euro fino a 25 chilometri agli 88 euro fino a 300 chilometri. Somme che si alzano nelle categorie Promozione e Eccellenza, in cui si inizia ad arbitrare in terna.

Il costo degli arbitri nel bilancio Figc

Il costo per la Figc del sistema arbitrale nel 2017 è stato pari a 44 milioni. Somma che è servita a coprire i rimborsi spese per tutti i campionati professionistici o dilettantistici, per un totale di oltre 433mila partite ufficiali.

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