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Proteste Torino, Marchisio: “Quelli che spaccano le vetrine sono dei poveri imbecilli”

Claudio Marchisio ha espresso il suo parere attraverso i suoi account social sulla manifestazione di protesta contro le restrizioni anti-Covid che hanno visto come scenario anche Torino e che sono sfociate in atti di violenza e di vandalismo. L’ex calciatore della Juventus ha affermato: “Quelli che spaccano le vetrine sono dei poveri imbecilli”.
A cura di Vito Lamorte
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"Questa ragazzina ha insegnato a tutti noi il senso di questa protesta. Quelli che spaccano le vetrine, sono solo dei poveri imbecilli". Con queste parole Così Claudio Marchisio ha voluto commentare la manifestazione di protesta contro le restrizioni anti-Covid che hanno visto come scenario anche Torino e che sono sfociate in atti di violenza e di vandalismo. L’emergenza Coronavirus ha portato il Governo a prendere decisioni e misure drastiche da parte del Governo per provare a piegare la curva dei contagi ma le conseguenze sull’intera economia sono più che evidenti  da giorni assistiamo alle proteste in molte città di Italia. L'ex giocatore della Juventus e della Nazionale Italiana ha pubblicato una serie di tweet sulla situazione che si stava sviluppando nella sua città e tra questi ce n'era uno con la foto di una bambina che mostra un cartello con su scritto ‘Riaprite il locale di papà'.

In altri tweet l'ex calciatore ha commentato negativamente ciò che stava accadendo: "Qui siamo a Torino, ma sta succedendo in molte piazze. È molto più importante far capire alla gente che questi sono teppisti, non persone e lavoratori che avevano intenzioni di protesta contro un governo che sta mettendo allo stremo delle forze le persone e le famiglie italiane".  Marchisio in un altro post ha pubblicato un video in cui alcuni manifestanti che rompono le vetrine dei negozi e ha scritto: "Ed anche in queste immagini, non sarà fatto nulla dal governo per questi teppisti".

La scorsa notte ci sono state manifestazioni in diverse città d'Italia (Milano, Napoli, Torino, Trieste) e la situazione appare sempre più complessa per chi è stato costretto a chiudere nuovamente le attività da un giorno all'altro dopo le ultime decisioni governative. Non è una situazione facile e la rabbia di chi non ha più certezze inizia ad essere sempre più evidente.

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