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Premier League, stop al contratto per i diritti tv con Suning e la Cina: buco da 300 milioni

L’interruzione dell’accordo con Suning per promuovere la Premier League in Cina costerà un vuoto da 300 milioni di sterline se non si correrà subito ai ripari. L’accordo prevedeva una partnership fino al 2025 ma il mancato pagamento da parte dei cinesi del mese di marzo (160 milioni) a causa della pandemia, ha portato allo strappo.
A cura di Alessio Pediglieri
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Durissimo colpo alle finanze della Premier League inglese e di tutte le società ad essa affiliate:  un grave colpo finanziario è arrivato a seguito della risoluzione del contratto con la TV cinese, dopo la disputa con Suning Holdings per il mancato pagamento da parte dell'emittente di una commissione sui diritti di 160 milioni di sterline dovuta a marzo: "La Premier League conferma di aver terminato oggi i suoi accordi per la copertura della Premier League in Cina" recita il comunicato ufficiale. Un contenzioso che ha portato alla cancellazione del contratto televisivo all'estero più redditizio della Lega inglese, del valore pari a 564 milioni di sterline, e che sarebbe stato in vigore per altre due stagioni.

La perdita immediata della Premier League è calcolata in 300 milioni di sterline; prima della controversia la stessa Suning aveva offerto un aumento significativo sull'accordo esistente per una proroga del contratto di tre anni per le stagioni 2022/25, proposta scartata e così è arrivato lo scontro frontale. La Premier League ha in programma di tornare sul mercato immediatamente, nella speranza di negoziare un altro accordo in tempo per l'inizio della prossima stagione, ma date le continue tensioni tra il governo britannico e quello cinese non vi è alcuna garanzia di trovare un partner che possa assicurare il denaro offerto da Suning.

La partnership con Suning aveva rappresentato un aumento di 12 volte rispetto al precedente contratto televisivo cinese con ‘Super Sports Media', e la Premier League prevedeva un altro aumento significativo per i prossimi tre anni, con Suning che, negli ultimi anni, aveva anche acquistato i diritti per le partite di Champions League, FA Cup, La Liga e Bundesliga in Cina.

La perdita di entrate televisive della Premier League a causa del Covid nonché la decisione del governo cinese di annullare tutti gli eventi sportivi nel paese per il resto dell'anno ad eccezione delle competizioni olimpiche, hanno portato al duro confronto e allo strappo finale, che rischia di far sprofondare la Premier economicamente sia sul mercato sia nella gestione dei club. Diverse società, infatti, sono di proprietà cinese come i Wolves e il West Bromwitch mentre altre godono di ricchi sponsor asiatici come il Southampton.

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