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Pirlo vuole una Juve aggressiva per puntare al “decimo scudetto e alla Champions”

Andrea Pirlo è un debuttante assoluto da allenatore in Serie A. Lo fa alla guida della Juventus che lo ha scelto dopo l’esonero di Maurizio Sarri. Quale sarà l’identità della sua squadra? “L’aggressività e la voglia di riconquistare la palla dopo averla persa sono due fattori importanti che dovranno caratterizzarci”.
A cura di Maurizio De Santis
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Il decimo scudetto consecutivo e arrivare in finale di Champions League. Riuscire a vincerla regalerebbe alla Juventus un epilogo da favola dopo la delusione cocente dell'ultima edizione della Coppa. Andrea Pirlo non fa promesse ma ai microfoni di Jtv (il canale tematico dei bianconeri) si mostra sereno e sicuro di sé nonostante si trovi sulla panchina di un club così importante da debuttante assoluto. L'ambiente lo aiuta, l'onore e l'onere di un impegno del genere non lo spaventano. Il sorteggio del calendario di Serie A ha rappresentato un ulteriore passo in avanti verso la nuova stagione. Nell'attesa che il mercato (chiusura delle trattative entro il 5 ottobre) consegni le ultime tessere del mosaico, il "professore" spiega a che punto è il suo lavoro e qual è l'approccio. Lo stesso di sempre per questione di mentalità: che tu sia calciatore oppure allenatore, il motto non cambia. A Torino devi vincere.

Daremo tutto in campo – ha ammesso Pirlo -. Abbiamo grande voglia di dimostrare loro che la Juventus vuole e può arrivare a vincere il decimo scudetto consecutivo e la Champions.

Come sarà la nuova Juve di Pirlo rispetto a quella più recente? Lo spiega lo stesso ex centrocampista che fornisce alcuni dettagli del lavoro svolto in queste settimane e della squadra che ha in mente. Un dettaglio da quale è impossibile prescindere. Un particolare che rende ancora più determinante la condizione atletica del gruppo. Organizzazione tattica e qualità della rosa completano il corollario. Metterlo in atto sarà la vera sfida

Cosa ci contraddistinguerà rispetto alle altre squadre? L'aggressività e la voglia di riconquistare la palla dopo averla persa sono due fattori importanti. Le squadre che sono arrivate in fondo alla Champions League sono quelle che recuperano la palla nel minor tempo possibile. E a questo dobbiamo puntare.

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