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Perché l’eventuale ricorso del Napoli contro la Juve al Mondiale per Club sarebbe un buco nell’acqua

Il presidente De Laurentiis ha affermato che la Juventus non dovrebbe essere ammessa al Mondiale per Club perché già fuori dalle Coppe per la sanzione inflittale dalla Uefa. Un’azione legale da parte del Napoli avrebbe fondamento giuridico? Cosa può succedere e perché.
A cura di Maurizio De Santis
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Non c'è ancora conferma ufficiale, per adesso tutto è nel campo delle ipotesi ma nella settimana che porta a NapoliJuventus spicca l'atteggiamento ‘muscolare' del club partenopeo. Tutto nasce dalle parole del presidente, Aurelio De Laurentiis, che durante il "Business of Football Summit" ha tuonato contro la ‘vecchia signora' sostenendo che non avrebbe diritto a partecipare al nuovo Mondiale per Club Fifa (2025). E per questo la società campana sta vagliando (come rilanciato da Radio Kiss Kiss) la possibilità di presentare ricorso alla Federazione internazionale perché valuti l'esclusione della Juve dal torneo.

L'esposto coinvolgerebbe anche la Uefa considerato che il sistema d'accesso alla competizione è basato sui punti nel Ranking Uefa raccolti in Champions nel quadriennio di stagioni che va dal 2021 al 2024. L'Italia ha diritto a due posti: uno è già dell'Inter, mentre il secondo è ancora in bilico tra la Juve e il Napoli, rispettivamente a quota 47 e 42, con gli azzurri che essendo ancora in corsa in questa edizione della Coppa possono guadagnare terreno e sperare nel sorpasso. In teoria anche la Lazio (35 punti) potrebbe ambire al secondo posto ma dovrebbe arrivare in finale e conquistare altri 12 punti in classifica.

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Allo stato dei fatti, il Napoli per passare davanti alla Juve sul campo dovrebbe raggiungere la semifinale, ma potrebbero bastare anche qualificarsi ai quarti (in caso di vittoria col Barcellona nel ritorno degli ottavi) e una vittoria nel turno successivo. A parità di punti, infatti, il club partenopeo prevarrebbe grazie ai migliori risultati ottenuti in questa stagione.

I bianconeri non hanno alcuna possibilità di migliorare la loro posizione: sono stati estromessi per una stagione dalle competizioni europee (2023-2024) per aver violato il quadro normativo Uefa e l'accordo transattivo firmato nell'agosto 2022 (Settlement Agreement) con la Federazione continentale.

La Juve fu punita anche con una sanzione economica, come si apprende dal comunicato che risale alla scorsa estate: "Per effetto della decisione sarà tenuta al pagamento di un contributo economico di Euro 10 milioni in parte trattenuto dagli introiti della partecipazione alle competizioni Uefa nelle prossime stagioni sportive e potrebbe essere tenuta al pagamento di un ulteriore contributo economico condizionale pari a Euro 10 milioni nel caso in cui i bilanci al 30 giugno 2023, 2024 e 2025 presentassero significative violazioni delle UEFA Club Licensing and Financial Sustainability Regulations".

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Una delle tesi che il Napoli studia a fondamento dell'eventuale esposto è che la Juventus, oltre alla penalizzazione in campionato avrebbe dovuto scontarne anche un'altra nel Ranking Uefa. Perché? Secondo la società partenopea l'ultima partecipazione dei bianconeri alla Champions è arrivata per effetto di quelle informazioni fraudolente per cui è stata squalificata e che avrebbero dovuto comportare anche la conseguente sottrazione dei punti raccolti nel Ranking.

La domanda adesso è: un'azione legale da parte del Napoli avrebbe fondamento giuridico? Le forti perplessità emergono anzitutto per una considerazione: la Uefa ha sì escluso la Juventus per un anno dalle competizioni europee ma non ha mai sancito che i risultati conseguiti in quel periodo nelle Coppe fossero nulli (e quindi anche i punti nel Ranking). De Laurentiis adesso starebbe teorizzando una sorta di principio di afflittività giuridica da valutare ex post, retroattivo (in questo caso un anno dopo).

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In buona sostanza un (molto) ipotetico ricorso dei partenopei contro la Juventus avrebbe chance prossime allo zero di essere non solo accolto, ma anche ricevuto dal punto di vista giuridico, dal momento che si andrebbe a contestare il contenuto di una sanzione già emessa. Se il Napoli avesse voluto dire processualmente la sua, sarebbe dovuto intervenire all’epoca di quel processo sportivo costituendosi parte in causa in quanto portatore di interesse.

Ma anche in quel caso – ragionando sempre in via del tutto ipotetica – si sarebbe potuto ottenere ben poco, perché non si possono fondare le proprie pretese processuali su una situazione di fatto aleatoria come la qualificazione in Champions e, di conseguenza, l’ottenimento di punti sufficienti a partecipare a un torneo (Mondiale per club). Il Napoli ha chances di qualificarsi per il Mondiale per Club? Assolutamente si. Ma soltanto sul campo, andando avanti in Coppa.

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