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Perché Lele Adani si è presentato in questura dopo “la cosa più grave che potessi fare”

Lele Adani in Questura per consegnarsi alla giustizia ma tutto per una gag. L’ultimo video dell’ex difensore e opinionista ha sollevato la curiosità di tifosi e appassionati, un modo per tornare sulla sua “battaglia” contro il servilismo.
A cura di Marco Beltrami
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Adani davanti agli uffici della Questura e pronto a consegnarsi alla giustizia. L'ultimo video postato dall'ex difensore e opinionista sui suoi canali social ha fatto molto discutere e acceso la curiosità dei suoi followers. Ma cosa c'è di vero e soprattutto qual è il reato commesso da Lele? In realtà si tratta di una gag che il commentatore ha deciso di mettere in scena per dare seguito alla sua "battaglia" personale contro il servilismo.

Che tutto fosse figlio di un siparietto creato ad arte lo si capisce subito, ovvero da quando Adani fa riferimento al reato commesso: "Ragazzi, buongiorno a tutti. Non è facile per me, sono qui davanti alla Questura e mi consegnerò alla giustizia. Il motivo dovevo spiegarvelo, anche attraverso questo videomessaggio perché ho cercato in questi mesi di estorcervi il concetto di servilismo. Purtroppo non sarà una buona giornata, sarà forte perché estorcervi il concetto di servilismo in una parte della comunicazione sportiva così aperta, libera, sensibile no? Spiritualmente e mentalmente aperta. È la cosa più grave che potessi fare".

Un contenuto dunque che rappresenta solo l'ultimo affondo da parte di Adani contro chi a suo dire, è troppo asservito nel racconto calcistico e non libero di esprimere giudizi, critiche o anche di fare domande scomode. Un tormentone il suo iniziato già nel momento dell'addio a Sky, e tenuto vivo anche nel corso della sua avventura sulla Bobo TV al fianco di Vieri (con il quale il rapporto si è deteriorato dopo la separazione) Cassano e Ventola.

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Perché questo tema del servilismo è tornato d'attualità proprio ora? Si può associare il tutto al dibattito su Massimiliano Allegri, ripresentatosi anche in Rai e a La Domenica Sportiva, con Adani che dopo il doppio flop della Juventus contro Inter e Udinese ha nuovamente attaccato l'allenatore con il quale il rapporto è tutt'altro che idilliaco sin dai tempi dell'ormai celebre scontro a Sky. Proprio l'ex difensore ha sempre sottolineato la sua presunta libertà d'opinione al contrario di coloro i quali sfoderano il suddetto servilismo elogiando invece il lavoro del mister toscano.

Ecco allora spiegato il provocatorio video di autodenuncia, solo per non essersi allineato: "Giusto rimettersi nella mano della giustizia, se non avrete più notizie di me per qualche settimana sapete il perché. Non potevo fare altrimenti, dovevo dirvelo di persona. Vi devo chiedere scusa e ne pagherò le conseguenze, viva il futbol".

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