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Perché il gol di Konaté del Liverpool all’Inter è stato annullato col VAR: regolamento chiaro

Il check dalla sala VAR dura qualche minuto poi il direttore di gara, Felix Zwayer, viene richiamato alla on-field-review dal collega in cabina di regia, Sören Storks.
A cura di Maurizio De Santis
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Il gol di Konaté porta in vantaggio il Liverpool intorno alla mezz'ora, gela San Siro e l'Inter. Ma nell'azione che ha portato il calciatore dei Reds a battere di testa c'è qualcosa che non va, il sospetto è che l'assist rocambolesco sia stato viziato da un tocco di braccio di Ekitiké, saltato assieme a van Dijk in piena area di rigore nerazzurra. Il check dalla sala VAR dura qualche minuto poi il direttore di gara, Felix Zwayer, viene richiamato alla on-field-review dal collega in cabina di regia, Sören Storks. S'è verificato qualcosa di anomalo e che, da regolamento, rientra in quella casistica sui falli di mano da punire e che invalidano una rete segnata subito dopo.

Cosa è successo nell'azione del gol di Konaté

L'episodio da moviola che rende necessaria una consultazione del monitor a bordo campo da parte dell'arbitro si verifica al 32° del primo tempo. La dinamica dell'azione non è chiara e la ricostruzione da parte degli ufficiali di gara al VAR comporta diversi minuti di stop al gioco. Cosa è successo? Da un calcio d'angolo battuto dalla destra ci sono van Dijk e Ekitiké a centro area: entrambi saltano per impattare la palla di testa, ne viene fuori uno strano rimbalzo della sfera a mo' di carambola che agevola Konaté, appostato nei pressi della linea di porta.

È lì, vede arrivare la sfera e la mette in rete a pochi passi da Sommer. Il Liverpool esulta anche perché l'arbitro assegna inizialmente il gol ma viene fermato dalla segnalazione che gli arriva dalla sala VAR: il tocco di mano di Ekitiké è decisivo ai fini della rete.

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Cosa dice il regolamento sui gol segnati dopo un fallo di mano

In base al nuovo regolamento sui falli di mano l'IFAB ha chiarito che non ogni contatto è da reputare falloso. Non è fallo se il pallone arriva direttamente dalla testa o dal corpo del giocatore stesso, o da un altro giocatore vicino ma la "regola 12 su falli e scorrettezze" non ha affatto cassato i parametri fondamentali di giudizio da parte del direttore di gara: aumento del volume corporeo, posizione naturale o innaturale delle braccia. Tenendo conto di ciò è da considerare infrazione un fallo di mano/braccio se un calciatore:

  • tocca deliberatamente il pallone con le proprie mani / braccia, ad esempio muovendo mani o braccia verso il pallone
  • tocca il pallone con le proprie mani / braccia quando queste sono posizionate in modo innaturale aumentando lo spazio occupato dal corpo. Si considera che un calciatore stia aumentando lo spazio occupato dal proprio corpo in modo innaturale quando la posizione delle sue mani / braccia non è conseguenza del movimento del corpo per quella specifica situazione o non è giustificabile da tale movimento. Avendo le mani / braccia in una tale posizione, il calciatore si assume il rischio che vengano colpite dal pallone e di essere punito
  • segna nella porta avversaria: direttamente con le proprie mani / braccia, anche se in modo accidentale, incluso il portiere; immediatamente dopo che il pallone ha toccato le sue mani / braccia, anche se in modo accidentale.

Ecco perché il tocco di Ekitiké è stato reputato come falloso dal direttore di gara che ha cambiato idea davanti al monitor: quell'impatto, sia pure rocambolesco, è fallo perché rende il corpo più grande in maniera innaturale (ne aumenta lo spazio), facendo sì che il contatto sia inevitabile o non giustificabile dal movimento, anche se non intenzionale.

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