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Perché Buffon non è stato squalificato dal Giudice Sportivo come Cristante

La mancata squalifica di Gianluigi Buffon è al centro delle polemiche sul web e non solo. Malgrado l’estremo bianconero abbia pronunciato la frase incriminata non è stato possibile sanzionarlo perché la Procura non ha dato al Giudice Sportivo ulteriori elementi di indagine. Differente il ‘caso’ Cristante dove le immagini tv sono state considerate “senza margini di ragionevole dubbio”
A cura di Alessio Pediglieri
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Tiene banco la ‘presunta' bestemmia di Gianluigi Buffon in mezzo alla partita tra Juventus e Parma al Tardini, quando l'estremo bianconero ha richiamato il compagno Portanova, imprecando. Una frase udita chiaramente dai microfoni a bordo campo e che è stata amplificata dal surreale silenzio degli stadi vuoti per le normative anti Covid. Eppure Buffon non è incappato nella squalifica del Giudice Sportivo come era capitato recentemente ad un altro giocatore, Cristante, della Roma ‘pizzicato' a referto proprio per lo stesso motivo.

Referto. E' la prima parola chiave del motivo per cui Cristante è stato squalificato e Buffon no. Perché, malgrado la frase incriminata espressa dal bianconero sia stata chiaramente sentita da tutta Italia attraverso l'audio televisivo, non c'è alcuna traccia della stessa sulle note del direttore di gara o di altri funzionari federali. Dunque,  non essendo stata segnalata non è possibile condannare il giocatore anche perché le stesse immagini tv non dimostrano oltre ogni dubbio il momento in cui Buffon si è rivolto a Portanova in quel modo.

Cos'ha detto Buffon a Portanova

Ma cos'ha detto Buffon? Al giovane compagno, il 40enne portiere juventino si è rivolto per sollecitarlo a non abbassare l'attenzione e a dare tutto sul campo: "Mi interessa che ti vedo correre e stare lì Dio ****, a soffrire del resto non mi frega un ca***". L'intercalare blasfemo è stato oggetto della discussione fino alla decisione del Giudice Sportivo. E qui scatta la seconda parola chiave della mancata squalifica.

Presunta. Così il Giudice Sportivo ha ritenuto di relegare la blasfemia visto che da parte della Procura federale non è arrivata alcuna segnalazione di approfondimento. Dunque, senza materiale a disposizione, il fatto tecnicamente non sussiste e la squalifica non è stata applicata al portiere bianconero.

La differenza con il caso Cristante

Una decisione che ha scatenato i tifosi giallorossi, ma non solo, sul web prendendo spunto di ciò che era accaduto qualche settimana prima ad un giocatore della Roma, Cristante, reo di aver bestemmiato in campo ed essere stato squalificato per questo motivo per un turno. Il giocatore, dopo l'autorete contro il Bologna si è lasciato sfuggire una frase blasfema certificata in questo caso dalle immagini televisive. tanto che il Giudice è intervenuto per una "espressione blasfema individuabile ed udibile senza margini di ragionevole dubbio". Così il centrocampista giallorosso si visto fermare per un turno, il portiere bianconero no.

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