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Ceferin duro sul divieto ai tifosi tedeschi per Napoli-Eintracht: “Decisione sbagliata e intollerabile”

Il presidente della Uefa censura con severità l’intervento del Prefetto di Napoli e la decisione del Tar. “Cambieremo le regole. Dobbiamo dire che se succede qualcosa del genere, non si giocherà lì.
A cura di Maurizio De Santis
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L'arrivo di circa 400 tifosi dell'Eintracht alla stazione centrale di Napoli.
L'arrivo di circa 400 tifosi dell'Eintracht alla stazione centrale di Napoli.

Le polemiche per il divieto di vendita dei biglietti ai tifosi dell'Eintracht e la decisione del TAR (che ha confermato in seconda istanza la decisione del Prefetto di Napoli) hanno scandito la vigilia del ritorno degli ottavi di Champions tra tedeschi e la squadra di Spalletti. I timori per l'ordine pubblico e la sicurezza hanno motivato la decisione che le autorità hanno preso alla luce di quanto accaduto all'andata (per gli agguati, la caccia all'uomo, gli incidenti e l'accoglienza ostile contro i partenopei).

Sul tavolo degli inquirenti c'era anche una relazione preoccupante sulla possibile saldatura di frange violente del tifo all'insegna di un'alleanza anti-napoletani. In particolare, si temeva la presenza di ultras dell'Atalanta (‘amici' di quelli di Francoforte) e della Stella Rossa di Belgrado (a dar manforte a quelli azzurri).

A prendere posizione in maniera molto severa è stato anche il presidente della Uefa, Aleksander Ceferin, che ai microfoni della emittente tedesca ZDF ha biasimato l'intervento delle autorità italiane definendolo intollerabile. "È inaccettabile che decidano che i tifosi tedeschi non possano andare allo stadio – le parole durissime del numero uno del calcio continentale -. La decisione presa è assolutamente sbagliata, è una cosa intollerabile".

Agenti di Polizia in assetto anti-sommossa controllano il flusso di fans tedeschi.
Agenti di Polizia in assetto anti-sommossa controllano il flusso di fans tedeschi.

Ceferin, però, non si limita solo allo sdegno di facciata ma, nel timore che questa situazione possa costituire un pericoloso quanto scomodo precedente, prende posizione in maniera netta e annuncia: "Dobbiamo dire che se succede qualcosa del genere, non si giocherà lì. Abbiamo urgente bisogno di fare qualcosa… Cosa? È molto semplice, cambieremo le regole".

Riflessioni molto forti, per certi versi condivisibili, ma che presta il fianco ad altrettante obiezioni: una in particolare, la gestione dell'ordine pubblico in occasione della finale di Champions tra Liverpool e Real Madrid.

Le ultime news di cronaca raccontano dell'arrivo a Napoli di circa 400 tedeschi: si tratta di gruppi organizzati in maggioranza e non (solo) persone accreditate in qualità di accompagnatori dei calciatori (parenti, amici, conoscenti). Alla stazione centrale del capoluogo partenopeo sono stati perquisiti, scortati e tenuti sotto controllo dagli agenti di polizia e dai carabinieri schierati in assetto anti-sommossa per poi essere caricati su bus speciali.

In conferenza stampa i due allenatori, Glasner e Spalletti, hanno fatto riferimento a questa situazione che ha incendiato l'immediata vigilia del ritorno degli ottavi di Champions. Alla battuta del tecnico tedesco ("chissà se faranno entrare almeno noi allo stadio…") ha fatto da eco la frase dell'allenatore toscano che in conferenza ha rimarcato quanto accaduto a Francoforte ("non è stata garantita sicurezza, i nostri si sono trovati in condizioni spiacevoli"). Qualche ora prima il capitano del Napoli, Di Lorenzo, in un video-messaggio aveva rivolto l'appello ai supporter di "non cadere nelle provocazioni dei tedeschi".

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