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Mihajlovic teme l’amico Ibrahimovic: “Speriamo non ci dia altre cinque pappine”

Il tecnico rossoblù ha parlato alla vigilia del primo impegno di campionato contro i rossoneri: “Il Milan tra amichevoli ed Europa League è già alla quinta partita, è avvantaggiato. Ma non significa niente, ogni partita fa storia a sé e noi andremo là cercando di non ripetere la brutta partita dell’anno scorso”.
A cura di Alberto Pucci
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A distanza di poco più di due mesi, il Bologna di Sinisa Mihajlovic torna a San Siro per la prima giornata di campionato. Dopo la ‘manita' dello scorso luglio, i rossoblù sono infatti attesi dal Milan di Zlatan Ibrahimovic: il giocatore più temibile per la difesa felsinea. "Spero che Zlatan non ci dia altre cinque pappine come l’anno scorso, che faccia meno di quel che ha fatto recentemente", ha esordito il mister bolognese in conferenza stampa.

"Iniziamo un lungo viaggio, speriamo che la strada sia dritta – ha aggiunto il tecnico – Il nostro obiettivo è crescere. Le partite vanno giocate, non si può perdere senza combattere: la scorsa stagione è successo due volte, una proprio col Milan, ma era dopo il Covid, in una situazione strana, e trovai qualche scusa; quest’anno se succede di nuovo mi arrabbio. Se giochiamo come sappiamo, con l'atteggiamento giusto, possiamo battere qualsiasi avversario".

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Orsolini e i tifosi negli stadi

Durante l'incontro con i giornalisti, andato in scena oggi nella sala stampa del centro tecnico Niccolò Galli di Casteldebole, Mihajlovic ha parlato della condizione della sua squadra e analizzato la partita del Meazza: "I ragazzi si sono allenati bene, sono tutti vogliosi. Son contento del ritiro e del dopo ritiro, ma bisogna vedere ovviamente in partita. Sono fiducioso. Orsolini? Quando io dico pubblicamente una cosa è perché col giocatore ho già parlato. A lui avevo già detto in privato che avrebbe dovuto svegliarsi".

"Il Milan tra amichevoli ed Europa League è già alla quinta partita, è avvantaggiato. Ma non significa niente, ogni partita fa storia a sé e noi andremo là cercando di non ripetere la brutta partita dell’anno scorso. I tifosi negli stadi? Non c’è mai stata una logica, neanche con i decreti. Le spiagge questa estate erano piene e andava bene…Se non c’era Bonaccini eravamo ancora a farci tifo da soli".

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