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Medel urla agli arbitri accuse infamanti: “Siete della Juve”. Lo trattengono a fatica

Uscendo dal campo dopo l’espulsione in Juventus-Bologna il difensore cileno Gary Medel ha rivolto accuse infamanti all’arbitro Sacchi e ai suoi collaboratori: il labiale carpito dalle telecamere non lascia spazio a dubbi.
A cura di Michele Mazzeo
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Il pareggio con la Juventus costerà caro al difensore del Bologna Gary Medel. Il centrale cileno infatti è stato protagonista dell'episodio che ha cambiato il match dell'Allianz Stadium permettendo ai bianconeri di giocare in undici contro nove nel finale e trovare la rete del pari nel recupero. E molto probabilmente si vedrà comminare una pesante squalifica da parte del giudice sportivo.

Decisivo quanto avvenuto infatti tra l'80' e l'84' della gara della 33a giornata di Serie A dell'Allianz Stadium con gli emiliani in vantaggio per 1-0 grazie al gol di Arnautovic. Morata involato verso l'area di rigore viene steso al limite dall'intervento in scivolata di Soumaoro con il pallone che carambola sui piedi di Cuadrado che a porta vuota centra l'incrocio dei pali.

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I bolognesi pensano di aver scampato il pericolo ma l'arbitro Sacchi viene però richiamato dal Var per andare a rivedere il contatto tra il difensore e l'attaccante spagnolo al monitor. Dopo la review il direttore di gara decide di espellere il giocatore felsineo ma non concedere il calcio di rigore alla Juventus (ma solo un fallo dal limite). Medel, vedendo il cartellino rosso estratto nei confronti del compagno (e pensando probabilmente che venga assegnato anche il penalty), perde la testa e comincia a sbraitare furiosamente contro Sacchi che in un primo momento tenta di placare la sua furia spiegandogli che non sarà concessa la massima punizione ai bianconeri ("Non è rigore" ripete infatti più volte l'arbitro) poi lo ammonisce e, dopo esser stato mandato palesemente a quel paese, non può far altro che sventolargli il secondo giallo e quindi il cartellino rosso.

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La decisione dell'arbitro fa infuriare ancora di più il cileno che prima mette le mani addosso al direttore di gara e poi uscendo, strattonato con forza dai compagni di squadra (Theate lo ha accompagnato fino a che non ha lasciato il terreno di gioco), per due volte ha ironicamente applaudito l'arbitro e poi rivolgendosi al quarto uomo ha accusato l'intera squadra arbitrale di aver favorito i bianconeri e di essere in malafede. "Por la Juventus, por la Juventus" ("Siete della Juventus") sono infatti le parole spagnole rivolte da Medel all'ufficiale di gara mostrando la propria maglietta. Un labiale che non lascia spazio a dubbi riguardo alle accuse rivolte dal difensore del Bologna al direttore di gara e ai suoi assistenti. Parole che dunque potranno adesso costargli carissimo.

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