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Mancini in emergenza anche in Ungheria, l’appello: “Si dovrebbe amare un po’ di più la Nazionale”

Roberto Mancini ha presentato in conferenza stampa la sfida di Nations League tra l’Italia e l’Ungheria, che può valere l’accesso alla Final Four per gli Azzurri.
A cura di Vito Lamorte
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L'Italia si giocherà l'accesso alla Final Four della Nations League 2022-2023 in casa dell'Ungheria e arriva alla sfida di Budapest con una maggiore fiducia dopo la vittoria in casa contro l'Inghilterra. Gli Azzurri hanno cambiato nodo di giocare rispetto alle ultime uscite di giugno e la squadra è parsa più compatta ma il Roberto Mancini ha ammesso che probabilmente qualche cambiamento rispetto alla gara di Milano ci sarà: "Qualcosa cambieremo, vedremo come stanno tutti i ragazzi. Bisogna giocarla con massima tranquillità, dobbiamo cercare di attaccare e quando avremo le occasioni sfruttarle al meglio. Dobbiamo poi difendere bene: l'Ungheria in casa davanti a 70mila spettatori proverà a vincere e noi dovremo giocare con la massima tranquillità".

Il commissario tecnico della Nazionale in conferenza stampa ha parlato anche della vicenda che ha visto protagonista Ciro Immobile questa mattina: "Abbiamo provato a lui è stato bravissimo a stare con noi. Poi stamattina abbiamo deciso di lasciarlo a casa perché non valeva la pena correre il rischio, diventata troppo pericoloso. Dispiaceva a lui e a noi. Ciro sarebbe rimasto volentieri, è rimasto con noi anche durante la prima partita. Ha voluto provarci, ma non poteva rischiare".

In Ungheria Mancini c'è già stato da calciatore ("Non è mai semplice, mi fa piacere che la nazionale ungherese abbiamo fatto un'ottima Nations League. È allenata da un mio ex compagno di squadra che ha fatto un grande lavoro") e in merito alla sfida di domani ha dichiarato: "Abbiamo grande rispetto, negli ultimi 2-3 anni è migliorata tantissimo. Gioca un buon calcio, attacca e si difende bene".

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Infine, il CT ha parlato della difficoltà ad avere un gruppo al completo per poter lavorare con la stessa squadra e cercare le soluzioni più adatte: "Questo è il problema che hanno tutti i ct durante l'anno, chiamare i giocatori che hanno tanti impegni e tanti viaggi, magari a volte non sono in buone condizioni. La cosa più importante è aver la voglia di venire in Nazionale, poi noi abbiamo sempre cercato di non creare problemi a nessuno, noi abbiamo sempre fatto il nostro dovere e continueremo a farlo. La cosa importante è che la Nazionale resti una cosa davvero importante per un giocatore, a volte bisognerebbe amarla un po' di più".

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