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“Ma perché ci fai questo? Chiellini è ancora arrabbiato con me”: la verità di Evra sulla Juve

A 40 anni Patrice Evra ha scelto di vivere a Dubai ma non dimentica la Juventus, dove ha trascorso due anni e mezzo ricchi di trofei. Un’esperienza breve e intensa quella in bianconero, con più di un momento indimenticabile per il francese: il confronto con Giorgio Chiellini è sicuramente tra questi.
A cura di Paolo Fiorenza
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Ritiratosi da un paio d'anni, Patrice Evra si gode vita e famiglia a Dubai, dove ha deciso di andare a vivere a fine carriera. Una location un po' periferica rispetto ai centri di gravità del pallone mondiale, ma non per questo il 40enne ex terzino francese ha smesso di seguire il calcio. La scelta di vita è spiegata con un livello di qualità impareggiabile altrove: "Giro in tutta l'Europa per lavoro, ma qui mi sento a casa perché c’è una grande qualità della vita, e ci si sente sicuri, a differenza di molte metropoli europee dove non puoi più uscire con un gioiello al collo o una macchina di lusso. Anche la mia compagna può tornare alle 2 di notte senza pericoli. E poi è un luogo che guarda al futuro. Mia madre ha perso una gamba di recente. Qui potrà tornare a camminare molto presto".

Attivissimo sui social – "con ‘I love this game' ho creato un mostro!", spiega ridacchiando – Evra segue con particolare affetto le due squadre che hanno segnato la sua carriera al alto livello, Manchester United e Juventus. In bianconero ha trascorso due anni e mezzo intensi e ricchi di trofei – due Scudetti, due Coppe Italia, una Supercoppa italiana – prima di chiedere la cessione nel gennaio 2017. "Perché l'ho lasciata? Forse perché sono un po' pazzo – racconta a Repubblica – Dopo gli europei del 2016, torno alla Juve. Prima partita: panchina. Seconda partita: panchina. Chiedo spiegazioni al mister. Allegri allora mi fa: ‘Patrice, non devi giocare tutte le partite. Ti prometto che giocherai sempre i big match'. Ma io non avrei mai potuto accettarlo, come non lo feci con Ferguson, cui dissi: ‘Boss, se mi riposo, io muoio'. Allora decisi a fine 2016 di lasciare la Juve".

Un addio che lasciò tutti di stucco, con reazioni anche forti: "Il direttore sportivo Paratici era sconvolto: ‘Stai scherzando? Vinceremo il campionato e arriveremo in finale di Champions! Dove vai?'. Ma io sono fatto così. Se non sono felice al 100%, vado via. Chiellini ancora oggi è arrabbiato con me per quel mio addio. Mi disse: ‘Pat, ma perché ci fai questo?'. Per Giorgio avrei dovuto giocare nella Juve a vita. Ma io devo sempre avere passione e impegno al 100%. Sono un uomo onesto. Non fu colpa della Juve, ma mia".

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Il nativo di Dakar spiega cosa lo lega tuttora in maniera così forte alla Juventus: "La Vecchia Signora è nel mio DNA, come il Manchester United. Ti innamori di lei, della sua storia, della sua etica del lavoro, della mentalità vincente, di tutto. Sono andato allo Juventus Stadium di recente e ancora oggi cantano il mio nome. Mi amano perché sanno che ho dato sempre il massimo e il mio cuore per questo club e anche per questo Paese. L’Italia è la mia seconda patria, la mia carriera è iniziata qui. Non sputo mai nel piatto dove ho mangiato". Il sentimento è ricambiato dai tifosi della Juve: Evra resterà per sempre l'amato Zio Pat.

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