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Lorenzo Insigne ha imparato a ‘ringhiare’: “Gattuso mi sta aiutando a crescere”

Lorenzo Insigne è stato uno dei migliori nella Nazionale che ha affrontato le partite di Nations League. Contro la Bosnia ha lasciato il segno in calce alla vittoria che ha dato la qualificazione alla Final Four. Oggi appare un calciatore più maturo e concentrato, è salito di livello e il merito è di un allenatore in particolare.
A cura di Maurizio De Santis
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Zeman ne ha allevato il talento. Sarri gli ha insegnato il senso della geometria mettendo al servizio della squadra i suoi tagli e quell'effetto speciale delle sue traiettorie che era (ed è ancora) letale. Gattuso ne sta forgiando il carattere. A 29 anni Lorenzo Insigne sta vivendo il momento migliore della carriera a livello personale, di crescita interiore, di quella maturità mancata che lo ha messo dalla parte del torto anche quando aveva ragione. Le prestazioni offerte in Nazionale, per condizione fisica e modo di stare in campo (per un attimo, mettete da parte gli spunti tecnici perché li ha sempre avuti), consegnano alla platea un calciatore che non è più in grado di fare solo una cosa: correre sulla sinistra, fermarsi di colpo, cambiare passo, accentrarsi con una finta e poi calibrare il tiro a giro.

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Insigne appare cambiato, ha imparato a ‘ringhiare' e chi può averglielo insegnato è facile facile da capire. Contro la Polonia affronta muso a muso gli avversari, digrigna i denti e li guarda diritto negli occhi. A Lewandowski, che è alto il doppio di lui, intima con un gesto della mano chiarissimo "bello, stai calmo". Si butta nello spazio e difende, cuce il gioco tra le linee e inventa assist, le gambe reggono, fiato anche e la testa pure.

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Quel ragazzo imbronciato (con Ancelotti) e deluso dai fischi della sua gente deve aver capito che l'unico modo per mettere a tacere tutto e tutti è uno solo: conquistare la propria libertà conquistando la folla. "Non ho mai avuto buoni rapporti con la piazza di Napoli, Gattuso mi sta aiutando a crescere", ha confessato ai microfoni della Rai dopo il successo e la qualificazione alla Final Four di Nations League. "Questa maglia è importante, vogliamo indossarla con orgoglio e rispettarla tutte le partite", dice ancora Insigne.

Dall'azzurro dell'Italia a quello del Napoli è questione di sfumature e se qualche anno fa rese grazie al maestro boemo che lo aveva svezzato a Foggia e lanciato a Pescara (assieme ai pezzi più belli della sua collezione, Verratti e Immobile) adesso china il capo in segno di rispetto dinanzi al tecnico che è riuscito a trasformare la rabbia in forza. "Gattuso mi sta dando tanto fisicamente e tatticamente". Il nuovo Insigne è sbocciato. Ha imparato a ringhiare.

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